Deviando sulla provinciale ad est, che si dirige verso Luco del Mugello, su una collina tra S. Piero a Sieve e Borgo San Lorenzo e tra i torrenti Bosso e Bagnone, si trovano il convento e la chiesa di San Carlo, tenuti dall’ordine dei Cappuccini. Lungo la strada che si dirige verso il convento si incontrano le stazioni dei Misteri Gloriosi del S. Rosario. Al complesso si giunge anche dal lato opposto per una stradicciola che sale dal torrente Bosso, costeggiando il muro del convento sul quale si trova una Via Crucis , le cui immagini in ceramica policroma, realizzate dalla Manifattura San Lorenzo (Chini) ormai sono quasi tutte distrutte dalle intemperie e dagli atti vandalici.
La fondazione e realizzazione del complesso conventuale dipese dalla volontà di alcuni gentiluomini di Firenze, tra cui Lorenzo Calderini, Giulio Montegonzi, Giuliano Pieroni e Madonna Nannina Medici che avevano dei possedimenti terrieri nel Mugello. Questi si rivolsero alla podesteria di Borgo San Lorenzo nel 1612 affinchè questa offrisse loro un luogo dove avrebbero provveduto loro stessi alla costruzione del nuovo convento affidato ai Cappuccini.
Raffaello Lavoratori cedette gran parte del terreno, Francesco di Luigi Calderini ed i suoi eredi Calderini-Medici costruirono nel 1620, dopo un triennio di lavoro il vasto muro di cinta, il marchese Michelangiolo Baglioni provvide a sue spese alla costruzione della chiesa, Ridolfo Gianni, nobile fiorentino, fondò la Cappella di Santa Lucia Vergine all’interno della chiesa stessa; tanti altri, tra cui Galeazzo Ulivi, Vincenzo Martini, un Pananti, un Turelli contribuirono alla realizzazione del complesso con elargizioni.
Sull’architrave della porta di ingresso alla chiesa, sopra il quale è dipinta anche una piccola testa di S. Francesco, “in memoria del Conte Giovanni Collalto”, si trova un’iscrizione sulla quale viene riportata la data 1613 della sua fondazione per opera di nobili fiorentini: “DA PIU’ PERSONE E DI DIVERSE LIMOSINE E’STATO FATTO QUESTO CONVENTO”.
Nel 1618 tutto il complesso è ultimato e viene assegnato ad una prima famiglia di religiosi con a capo il P. Dionisio da Siena. Nel 1644 muore Rodolfo Gianni, gentiluomo fiorentino, che amico dei Cappuccini in vita, volle in morte riposare in mezzo a loro. A tale scopo fece fare in chiesa la prima cappella a sinistra, ordinando qui la sua sepoltura. Nel 1766, l’11 novembre viene consacrata solennemente la chiesa di san Carlo.
Soppresso dallo Stato Italiano nel 1867 il convento fu acquistato dalla famiglia Ronconi, che lo restituì poi ai frati francescani. Nel 1917 per opera del P. Felice da Porretta viene abbellita tutta la chiesa. Nel 1919 a causa del terremoto, è gravemente danneggiata la cappella della Madonna, ricostruita successivamente grazie al nobiluomo Alessandro Martini-Bernardi.
Sulla destra del portale di ingresso alla chiesa, è collocata la targa celebrativa del centenario francescano: si tratta del primo esemplare, il prototipo, prodotto nel 1925 dalla Manifattura Chini, su disegno di Augusto Chini. A destra della facciata, in una nicchia protetta, si trova una scultura raffigurante una Pietà in terracotta invetriata, opera dello scultore Guido Calori e prodotta nel 1939 delle fornaci Chini di Borgo San Lorenzo.
La chiesa è stata recentemente restaurata in uno stile sobrio ed elegante che può bene armonizzare con la severa semplicità di una chiesa francescana, ad aula unica conclusa da un’abside. Internamente, sull’altar maggiore un Crocifisso di delicata fattura è sistemato sopra un dipinto raffigurante le Pie Donne e Santi, il tutto incorniciato da una bella ancona di legno lavorato. All’interno della chiesa si conservano inoltre una Sacra Famiglia, attribuita alla scuola del Ghirlandaio e un paliotto e una pianeta di lana ricamata a cotone e oro.
Sul lato sinistro si aprono due cappelle, oggi, dedicate alla Madonna e a S. Francesco. In quest’ultima due nicchie laterali contengono le statue di S. Ludovico Re di Francia e di S. Elisabetta Regina d’Inghilterra.
Adiacente alla chiesa, sulla sinistra, si trova un il Cenacolo del Terz’ordine francescano, progettato da Chino Chini e inaugurato nel 1926, in occasione delle celebrazioni del centenario della morte del santo, che reca sulla facciata una lunetta in ceramica raffigurante il simbolo dell’ordine: il braccio di Cristo incrociato con quello di San Francesco sulla Croce. All’interno di questa si trova un ricco campionario della produzione della manifattura Chini, vetrate policrome e stemmi nobiliari in ceramica, tra cui spicca un pulpito poggiante su mensoloni decorati e rivestito in piastrelle policrome con il simbolo francescano del Tau, posto tra due angioletti musicanti.
Nella parete in fondo al refettorio si trova è collocata una bella terracotta invetriata maiolica di ispirazione robbiana che rappresenta l’Annunciazione, eseguita nel 1912, senza dubbio dalle Manifatture Chini.
Due caratteristici pozzi coperti da grandi tettoie si trovano nell’orto e nel chiostro, oggi completamente tamponato, quest’ultimo sarebbe profondo 66 braccia, circa 33 metri, in modo tale da raggiungere la falda del fiume Sieve. Fu scavato nel 1617 da Niccolajo di Jacobo Romanelli.
G.L. – G.B.
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