Chiesa di Santo Stefano a Grezzano
GREZZANO (BORGO SAN LORENZO) – Mentre la località Grezzano è ricordata da documenti fin dal 1037 come feudo dei conti Guidi, l’esistenza della chiesa di S. Stefano si riscontra già nel 1086, quando un suo rettore è nominato in un contratto. La chiesa di S. Stefano a Grezzano è ricordata anche nel libro di Montaperti (1260).
Nel 1508, la chiesa di S. Stefano entra a far parte del patrimonio dello Spedale fiorentino di S. Maria Nuova , che ne assume anche il patronato, col diritto, tra l’altro, di nomina del priore. Non vi sono molte altre le notizie storiche sulla chiesa che fu interamente decorata agli inizi del Novecento da Dino Chini, per essere poi ampiamente restaurata agli inizi degli anni Sessanta del Novecento, quando assunse un aspetto neomedievale, soprattutto all’esterno, perdendo, fra l’altro, le decorazioni chiniane. La chiesa si presenta edificata con piccole e irregolari bozze in pietra arenaria. La facciata è a capanna. Sul lato sinistro sorge il campanile a torre.
Opere
All’interno, con copertura a capriate lignee e con una scarsella con volta a crociera, di probabile origine rinascimentale, si trovano diverse opere di un certo interesse. Sull’altare di destra si trova una tela raffigurante la Madonna del Rosario tra i santi Domenico, Caterina da Siena e Ludovico di Francia, fatto realizzare nel 1654. L’opera, se appartenente a Francesco Curradi (Firenze, 1570-1661), a cui in genere si riferisce per motivi di stile, sarebbe riconducibile alla fase estrema della sua lunga carriera e reca, nel volto del santo re francese il ritratto dello stesso priore Giacinto Graziani.
Nella zona presbiteriale si concentra un gruppo di opere di notevole interesse, a cominciare dalle due campane, deposte sul pavimento, probabilmente provenienti dall’antico campanile, datate rispettivamente 1283 (opera di Maestro Bonaguida) e 1420, rari esemplari di origine medievale di tali manufatti.
Sotto la mensa dell’altare maggiore (moderno, realizzato nel 1930 su commissione della famiglia Dapples), si trovano due frammenti lapidei con scolpite decorazioni a nastri, di origine medievale (XII secolo?), forse provenienti da parti della precedente chiesa di S. Stefano. A destra della cappella centrale si trova un tabernacolo eucaristico in pietra serena scolpita, opera di gusto tardoquattrocentesco.
Sull’altro lato si trova un monumentale tabernacolo in maiolica policroma e invetriata, opera riferibile a Giovanni della Robbia e che presenta, in basso, il piccolo stemma dello Spedale di S. Maria Nuova. Alla chiesa di santo Stefano, per concludere, appartiene una interessante croce astile del XV secolo, in rame dorato e inciso, opera appartenente ad di una tipologia piuttosto diffusa nel territorio toscano nei secoli XIV e XV.