Dagli abissi alle montagne: come documenti inediti del sommergibile atlantico Cappellini sono giunti al Museo storico di Bruscoli
MUGELLO – In questi giorni, alla televisione, abbiamo sentito le notizie e visto le immagini della realizzazione del film sulle gesta eroiche del comandante Salvatore Todaro, interpretato da Pierfrancesco Favino.
Todaro fu il comandante del leggendario sommergibile oceanico Cappellini. Una notte dell’ottobre 1940, dopo aver attraversato lo stretto di Gibilterra riuscendo a non essere intercettato dagli inglesi, il Cappellini si trovava in missione nell’Atlantico e incontrò il mercantile Kabalo di nazionalità belga, che viaggiava a luci spente. Vistisi intercettati, i belgi aprirono il fuoco sul sommergibile italiano. Nella battaglia, il comandante Todaro riuscì ad affondare il mercantile a soli colpi di cannone, per risparmiare siluri. A a quel punto, prese la decisione eroica di salvare i 26 naufraghi del mercantile che altrimenti sarebbero stati destinati a morte certa. La stessa condotta il comandante la ripeterà anche a seguito degli affondamenti di altre navi.
Dopo tre giorni di navigazione in emersione, trascinando le scialuppe con il rischio di essere avvistati da forze nemiche e quindi attaccati, Todaro sbarcò i marinai del Kabalo nella baia di Santa Maria delle Azzorre.
Salutandolo, il capitano del mercantile belga chiese al comandante italiano perché si fosse esposto a un tale rischio, agendo contro le direttive del comando supremo e fu in quell’occasione che il comandante Todaro divenne leggenda, rispondendo con le parole: “Perché noi siamo italiani”.
Fu contestato anche dai tedeschi, ma egli rispose che loro non possedevano duemila anni di civiltà come noi italiani.
Questo importante comandante della Marineria Italiana è ricordato al Museo storico e della Linea Gotica di Bruscoli poiché proprio nella sezione dedicata alla Seconda Guerra, all’interno delle vetrine, si trovano una serie di documenti di Armando Pancani – per l’esattezza diplomi e riconoscimenti di tre decorazioni al valore, di cui una ricevuta sul campo. Pancani era il secondo capo radiotelegrafista ed elettricista imbarcato, appunto, sul sommergibile Cappellini, e partecipò nel periodo della Seconda Guerra a tutte le azioni belliche intraprese dal capitano di vascello Salvatore Todaro.
Nel museo è esposto anche il manoscritto Memorie di un sommergibilista che riporta le gesta, da lui vissute in prima persona, degli avvenimenti bellici che coinvolsero l’equipaggio del Cappellini, narrando scrupolosamente tutte le azioni vissute da Pancani con corredo di numerose cartine e fotografie. L’autore cita, inoltre, un avvenimento inedito: l’affondamento dell’incrociatore inglese Eumaeus il quale, dopo tre ore di combattimento a cannonate e l’uso di un siluro, riuscirono a fare inabissare. Il sopraggiungere e l’attacco di un aereo inglese, però, provocò ingenti danni ai motori e alle batterie del sommergibile italiano, che in alcune zone subì allagamenti. Pancani, lavorando con grande senso del dovere, riuscì a riparare e far ripartire i motori; fu per questo motivo che gli viene concessa una croce di guerra al valore militare.
I documenti citati sono giunti in possesso del Museo di Bruscoli grazie alla lungimirante donazione fatta dalla dott.ssa Elena Pancani, figlia di Armando, che ringrazio, nonché per l’interessamento dell’amico e attivo socio dott. Piero Chittaro.
Nel suo manoscritto, Pancani riporta, inoltre, alcune lettere spedite al comando della Marina italiana a seguito del salvataggio dei marinai belgi del Kabalo – mi permetto di citarne una, redatta da una contessa portoghese e indirizzata al comandante Todaro:
“Fortunato il Paese che ha dei figli come Voi. I nostri giornali danno il reso conto del Vostro comportamento verso l’equipaggio di una nave che il dovere Vi ha costretto a silurare. Esiste un eroismo barbaro e un altro davanti al quale l’anima si mette in ginocchio. Questo è il Vostro. Siate benedetto per la Vostra bontà che fa di Voi un eroe non solo dell’Italia, ma dell’umanità. Una portoghese”.
Queste parole, ormai di altri tempi, ci ricordano un avvenimento eroico di un comandante con una grande umanità. Voglio dedicarle, in special modo, ai nostri giovani, ricordando che in un momento difficile come il nostro, nel quale costantemente avvengono salvataggi di disperati nel Mediterraneo e con un conflitto non troppo lontano da casa, non si debba essere indifferenti alla necessità altrui, ma ci si impegni a far sì che la pace prevalga sempre sulla guerra, con i principi di umanità che gli italiani conoscono bene.
Emanuele Stefanini
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 22 gennaio 2023
queste storie dovrebbero essere divulgate nelle scuole e nei contesti militari
dove ancora si fa la guerra.
L0orenzone .