BORGO SAN LORENZO – Dopo i prestiti fatti per le mostre dedicate a Galileo Chini al Museo delle culture di Milano (MUDEC), al Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci a Parma e a Villa Bardini a Firenze, il Chini Museo, con il Pannello dei Gabbiani – opera del 1902 prodotta con il marchio “L’arte della ceramica”, è presente attualmente al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza nell’importante personale dedicata all’artista dal titolo “Galileo Chini. Ceramiche tra Liberty e Déco”, inaugurata lo scorso 26 novembre e che resterà aperta fino al 14 maggio.
“Il rapporto con il Museo di Faenza – nota Alessandro Cocchieri, direttore del Chini Museo e presente all’inaugurazione insieme all’assessore alla cultura Cristina Becchi e a Vieri Chini – si sta rafforzando e sarà duraturo negli anni a venire. Insieme all’istituzione faentina daremo un grande apporto all’iniziativa dedicata ai 100 anni dall’ inaugurazione delle Terme Berzieri di Salsomaggiore e ci aspettiamo un grosso aiuto e collaborazione nel confezionare la grande antologica che presenteremo in Villa Pecori Giraldi dedicata a Galileo Chini prevista per dicembre 2023 in occasione dei 150 anni dalla sua nascita”.
Cocchieri continua: “L’attenzione su Galileo Chini e le molte richieste di prestito stanno rafforzando l’identità della nostra istituzione museale che “oggi” dialoga con molte realtà museali nazionali e internazionali. L’interesse rivolto alla nostra collezione permanente dedicata a Galileo Chini trova ampio risalto sulle molte pubblicazioni e cataloghi prodotti per questi eventi; ciò è riscontrato anche dall’aumento di visitatori al Chini Museo”.
“Inutile sottolineare – conclude il direttore del museo borghigiano – che l’aver incentrato il percorso espositivo in Villa Pecori Giraldi sulla figura di Galileo Chini trova oggi l’istituzione museale che dirigo inserita nel grande network di istituzioni museali che promuovono e valorizzano l’arte visuale dei grandi nomi; saremo “infatti” presenti con altri lavori di Galileo Chini al Mart di Trento e Rovereto il prossimo marzo 2023 nella mostra Klimt e il Simbolismo italiano”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 1 dicembre 2022