BORGO SAN LORENZO – Ci sono tanti artisti che amano condividere le loro creazioni. Che, legittimamente, si mettono “in mostra”, e che amano le luci dei riflettori, le recensioni e gli applausi.
Ce ne sono altri invece per i quali l’arte è prima di tutto per se stessi, un modo di espressione creativa estremamente personale. Che custodiscono in modo geloso.
A questo gruppo appartiene senz’altro il borghigiano Renato Costi. La sua unica mostra ce l’ha, permanente, sui muri della sua casa, a Piazzano, il suo laboratorio è un tavolo in una stanza dove fa entrare la moglie, i figli, e qualche amico. E chiedergli di mostrare le sue opere è quasi per lui un sacrificio. Non è snobismo però. E lo spiega lui stesso: “E’ una passione che si è accentuata da quando ho avuto problemi di salute, e sono dovuto rimanere spesso a casa. Realizzare queste opere mi rilassa, mi fa star meglio”.
La manualità a Costi non manca, e neppure l’occhio fotografico. Tra gli appassionati di fotografia Costi è ben noto per le sue splendide immagini naturalistiche, con soggetto preferito i volatili. “Quando stavo bene – racconta – ero sempre in giro, nella natura, a fare foto, o a cercar funghi e a pescare. Ma ho sempre fatto bricolage, navi, aerei. Poi mi sono ammalato, son dovuto diventare più sedentario. Ho iniziato a fare questi lavori nel 2006. Ero in casa, non potevo uscire e far niente, ma qualcosa dovevo inventare. E realizzare queste opere mi diverte un sacco, e talvolta mi dimentico perfino di mettere l’ossigeno, la cosa mi prende, è una grande passione”.
Ma non fa mostre e neppure vende i suoi quadri. In casa ne ha 360, e 250 di questi sono chiese. “Le chiese hanno caratteristiche particolari, il campanile, il portale, ha una propria struttura. Tutto è talmente piccolo, minuscolo da riprodurre, ed è una vera soddisfazione realizzarlo, fare questo lavoro meticoloso, e poi c’è da trovare la giusta angolazione. Sì mi diverte e mi distrae! Se non avessi questo!”

Tecnicamente Costi realizza i suoi quadri, di piccole dimensioni, mediante impiallacciatura del legno. “Io non so fare altro che copiare – dice modesto -: riporto le immagini sul legno, scelgo i legni con le varie tonalità, lì compro in un negozio a Firenze o dal Lepri a Borgo San Lorenzo. Per le figure prendo le foto di riferimento dai libri, e tante me ne hanno date gli amici fotografi, Giancarlo Bani, Buccoliero, Francesco Noferini, vecchie foto di Aldo Giovannini, o magari disegni di Enrico Pazzagli: edifici e scorci che non ci sono più, vecchi mulini e vecchie piazze, vicoli, e tante chiese. Quando ho finito il quadretto l’attacco, lo guardo, e finisce lì”.
Artista umile, Renato Costi, senz’altro. Ma le sue opere sono miniature in legno davvero pregevoli, realizzati con una tecnica raffinata che porta a una costruzione minuziosa dell’immagine, con strati sottili di legni diversi e dai colori diversi. Un’arte che richiede gusto, sensibilità e grande perizia.
Paolo Guidotti