La chiesa di San Patrizio a Tirli
FIRENZUOLA – A Tirli sorgeva uno dei castelli ubaldini più agguerriti che, posto in posizione elevata nei pressi di Casovana, dominava la strada che andava verso Imola e la Romagna. Dopo alterne vicende fu conquistato definitivamente dai fiorentini nel 1373; fu mantenuto efficiente fino all’inizio del 1600, dopodichè fu dismesso e smantellato. Nella sua curia, che era il territorio di pertinenza del castello, già dal XIII secolo sorgevano tre chiese: Santa Maria ( o Santa Margherita ), San Martino e San Pietro, dedicazione quest’ultima che sarà poi cambiata in San Patrizio probabilmente dopo la conquista fiorentina.
La chiesa di San Patrizio fu quella che nel tempo assunse importanza rimanendo unica chiesa parrocchiale. Nel 1615, quando si insediò il nuovo parroco Francesco Ascolani di Ponzalla, visto l’estremo degrado della chiesa, si iniziò la costruzione di un nuovo edificio a poca distanza dal vecchio. Nel 1618 venne autorizzata, dall’arcivescovo di allora, la costruzione del fonte battesimale; i lavori della nuova fabbrica terminarono nel 1623. Nel 1684, in occasione della visita pastorale del vescovo Jacopo Antonio Morigia fu costituita in Prioria, divenendo la chiesa più importante del piviere di Camaggiore, ovviamente dopo la pieve di San Giovanni Decollato. A metà ottocento Santa Maria e San Martino erano ancora formalmente unite a San Patrizio, ma probabilmente ridotte a oratori senza giurisdizione parrocchiale, in quanto non vengono menzionate nell’elenco delle chiese della diocesi fiorentina redatto dal Santoni e stampato nel 1847.
Nel 1861 riceve la visita pastorale dell’arcivescovo Gioacchino Limberti. All’attenzione del presule, lo riporto a titolo di curiosità, venne sottoposta la figura di una fanciulla del luogo: tal Visani ( il nome non si conosce ). La ragazza, che all’epoca era suora a Monticelli, era stata oggetto di numerose apparizioni di spiriti buoni e cattivi e, riconoscendo il fatto che si trattava senza dubbio di un’anima buona, si auspicò che il Signore ne facesse una Santa.
Nel 1929, dopo che la chiesa era stata completamente ricostruita in stile neomedievale, venne consacrata da monsignor Giovacchino Bonardi vescovo ausiliario di Firenze. All’interno si trovano:
Una tela raffigurante San Michele arcangelo proveniente dall’ex chiesa di Monti. Si tratta di un’opera anonima, derivata da un modello raffaellesco e di non eccelsa fattura, ascrivibile al XIX secolo:
Un grande dipinto su tela rappresentante la Madonna che dona il rosario a San Domenico e con il Bambino Gesù che lo dona a Santa Caterina da Siena, raffigurata in abito domenicano, con la corona di spine e i gigli ai piedi. Accanto la figura di San Patrizio con vesti di vescovo, mitria e pastorale a terra e in mano il bastone usato per tracciare il cerchio da cui si originerà il celebre pozzo sull’isolotto di Lough Derg in Irlanda. In alto i medaglioni dei misteri del Rosario sorretti da una schiera di angeli. Il dipinto è opera del pittore Giovanni d’Angelo Rosi ( 1597 – 1675 ), allievo di Fabrizio Boschi. L’opera è senza dubbio posteriore alla costruzione della chiesa del 1623.
Un’altra grande tela rappresenta San Patrizio, in abiti vescovili, che distribuisce la comunione ai confratelli. Il dipinto è anonimo e contemporaneo all’altro. E’ probabilmente prodotto da qualche allievo della scuola del Boschi ma di minor talento del Rosi; da notare la somiglianza dei due San Patrizio nelle vesti e nella figura. In sacrestia dovrebbe esserci un Battesimo di Cristo di non eccelsa fattura, di autore anonimo e risalente al XVIII secolo.
Nella lunetta sopra il portone d’ingresso una ceramica invetriata raffigurante l’adorazione di Gesù bambino.
Sergio Moncelli
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 12 settembre 2021
Ciao, sono Sergio Padovani e vivo in Cile. Sto cercando di conoscere la storia della mia famiglia. Il mio bisnonno nacque a Tirli, Firenzuola ed emigrò in Cile nel 1886.
Ho trovato parecchi antecedenti attraverso Antenati Italiani. I genitori del mio bisnonno si sposarono nel 1856, secondo l’indice di quell’anno. Purtroppo le nozze dell’anno 1856 non sono disponibili perché danneggiate da un’alluvione a Firenze. Ma negli atti della Chiesa di San Patrizio de Tirli dovrebbe esserci l’originale. Ho cercato di trovare una persona che vive vicino a questa chiesa, ma mi è stato detto che è stata chiusa da prima della pandemia.
Ho bisogno di sapere cosa appare nell’atto di matrimonio (nome, luogo di nascita o battesimo) e quindi continuare con la ricerca. Spero che qualcuno che legge questo messaggio possa aiutarmi a sapere a chi ea quale indirizzo dovrei scrivere per trovare quello che sto cercando.
In anticipo apprezzo l’aiuto che mi dai.
Sapreste dirmi seble campane della chiesa di San Michele a monti sono state portate qui?
Grazie