LA PAGINA DELLA POESIA – Il viaggio, di Bruno Becchi
Ho preso per te questo biglietto
perché il mio treno fosse anche il tuo treno,
le mie stazioni fossero anche le tue stazioni.
E così provare assieme la sensazione
che non è la meta l’essenza di un viaggio
bensì l’azione stessa del viaggiare.
E vedere al di là del finestrino
porzioni sfuggenti di universo,
immagini sfocate di realtà,
brandelli irrecuperabili di tempo.
E sentire in galleria che l’animo da inquieto si fa sollievo,
a mano a mano che il rumore ridiventa suono,
il buio luce, il chiuso aperto, l’ambiente paesaggio.
E tornare con gli occhi all’orizzonte
e cogliere con stupore le epifanie misteriose
che i cirri disegnano sull’azzurro.
E giungere a fermate periferiche,
ove scendere, aspettare …
risalire, riprendere il cammino.
E con bagagli fatti di essenziale, seguire
lo scorrere dell’attimo presente,
il fluire di barbagli irripetibili di vita,
il sublimarsi di un io e di un tu in un noi.
E in questo cantuccio intimo di contemplazione
assaporare nello spirito l’ebbrezza d’infinito,
avvertire il prodigio della sospensione di ogni male,
trovare l’autenticità del nostro essere,
dare compiutezza al nostro esistere.
Ecco perché ho preso per te questo biglietto.
Vicchio, 26 dicembre 2019
Bruno Becchi
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – dicembre 2019