MUGELLO – È proprio vero che l’anima del commercio è la pubblicità, chi di voi ha letto l’articolo apparso su Il Filo il 10 giugno scorso, dal titolo “L’aereo fantasma” (articolo qui), di cui mi permetto di ringraziare la redazione per averlo pubblicato, si ricorderà del ritrovamento sul nostro Appennino dei resti di un aereo da caccia P 40 Curtis di produzione statunitense. Questo era stato abbattuto vicino al passo della Futa e, che nessuno degli abitanti di queste montagne e dei paesi vicino al passo, avevano ricordo o saputo dell’abbattimento, inoltre anche le parti dell’aeroplano da noi recuperate non ci avevano consentito di poter risalire ad elementi distintivi per una sicura identificazione della nazionalità a cui apparteneva il velivolo.
Grazie all’articolo pubblicato da Il Filo, e letto da moltissime persone, siamo stati contattati da un bravissimo ricercatore dell’associazione “La Gotica Toscana” e poi anche da altri appassionati di aerei scomparsi; i quali ci hanno riferito importanti notizie inerenti l’abbattimento di questo velivolo. In base alle ricerche da loro effettuate, si tratta di un aereo appartenuto al 5° squadrone Sudafricano SAAF, facente parte del Commonwealth. (Stati che erano entrati in guerra a fianco dell’esercito inglese), ricordiamo anche che i Sudafricani della la 6° divisione corazzata, risalirono da Prato la val di Bisenzio, liberandola, conquistarono il passo di Montepiano, proseguirono fino a Castiglion dei Pepoli e poi scesero verso Bologna. Ed è proprio a Castiglion dei Pepoli, che fu realizzato nel dopo guerra, il cimitero militare dei caduti Sudafricani, che raccoglie le spoglie di 502 soldati.
L’aereo di cui stiamo trattando, era un P40 Kittihawk IV con il numero di serie FX 772, partito da un aeroporto nelle vicinanze di Iesi, in provincia di Ancona nelle Marche, carico di bombe. Faceva parte della prima formazione composta da 6 velivoli, partiti alle 8.30 del mattino del 13 settembre del 1944, per bombardare le fortificazioni tedesche del passo della Futa; luogo particolarmente fortificato e strategico della Linea Gotica.
Era guidato dal capo squadriglia: “Maggiore” Robert Lionel Morrison, gli altri componenti erano il tenente Barret, ten. Osler, ten. Linslei, ten. Pienaar e il ten. McLeod. La prima formazione è arrivata sul luogo delle operazioni (il passo della Futa) all’incirca alle 9.20, quando viene abbattuto il caccia del “Maggiore” Morrison. Riportiamo di seguito, il testo tradotto del rapporto del tenente Barret, che aveva preso il controllo delle operazioni e che fece al suo rientro nella base di Iesi, avvenuta alle ore 10.15. Dopo una pattuglia di dieci minuti, R/j ha assegnato un obbiettivo-difeso il crinale montagnoso a L826029. L’obbiettivo è stato localizzato e il maggiore Morrison ha guidato il bombardamento da 10000 piedi. A 1000 piedi da terra 2 sbuffi di fumo nero si osservano dalla macchina di A/C. E’ stato visto cadere in picchiata fuori controllo schiantandosi contro il crinale tra gli alberi a L 826029. Il luogotenente Barret prese il comando del volo e bombardò bene a nord nel punto in cui A/C. fu visto l’ultima volta-(lungo l’asse est ovest). Bombardati da est a ovest tutte le bombe sono state sparpagliate lungo il crinale come da istruzioni. Nessun movimento rilevato in quest’area.
Intanto era partita una seconda squadriglia, sempre dallo stesso aeroporto alle ore 9.00, comandata dal tenente Hooper, mentre gli altri piloti erano il ten. Muir, ten. Ogram, ten. Mitchell, ten. Davidson e il ten. Du toit. Giunsero sul luogo delle operazioni all’incirca alle ore 9.50 ed effettuarono il bombardamento sul lato sud del crinale, il tenente Hooper cercò di localizzare l’aeroplano del maggiore Morrison, ma trattandosi di zona molto boscosa non riuscì a vedere i resti dell’aereo precipitato.
Dopo lo sfondamento della linea gotica e la liberazione delle nostre montagne dai nazifascisti, fu recuperata la salma del maggiore Morrison o quanto di lui rimaneva, e fu tumulata nel cimitero di guerra del Commonwealth di Firenze, in via Aretina a (San Jacopo al Girone).
Così trova risoluzione l’abbattimento di questo aereo, notizie che cercavamo da diverso tempo e, che ci permettono di far luce su un avvenimento storico sconosciuto del nostro territorio. Come ricordato nell’articolo precedente, con queste nuove informazioni, per noi sufficienti, siamo in grado di poter organizzare, come il nostro Museo ha già fatto più volte, assieme ai Comuni, musei, associazioni e quanti siano di buona volontà, una giornata di ricordo di questo triste avvenimento e, deporre una corona nel luogo dove il maggiore Morrison ha perso la vita per rendere a noi un mondo migliore.
Emanuele Stefanini
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 13 luglio 2020