Leggere in Appennino, non solo un festival di lettura…
PALAZZUOLO SUL SENIO – Qualcuno penserà: è un festival di letteratura, ce ne sono tanti… Non è così, non è stato così. Leggere in Appennino ha riempito le piazze e tanti angoli di Palazzuolo per tre giorni nello scorso fine settimana e non c’è stato modo di annoiarsi. Piazze aperte, tutti gli spettacoli gratuiti, ci si poteva muovere liberamente, ascoltare, andarsene, tornare. Massimo Cirri, voce radiofonica di Caterpillar su RADIO 2, è il Direttore artistico del Festival ed è stato il conduttore di tutti gli eventi. Il filo di brevi ed intense letture, interpretate magistralmente da Sax Nicosia, ha accompagnato le persone nelle diverse Piazze del Paese ad ascoltare brevi e intensi momenti musicali e dibattiti.
Tanti gli argomenti trattati, che hanno attraversato interessi e sensibilità diverse. Si è cominciato con l’Arte, Massimo Cirri ha chiacchierato con Roberto Barni, scultore, autore del logo del Festival in cui ha rappresentato la sua immagine di Appennino. La serata è proseguita nella bella Piazza Strigelli con letture tratte dagli scritti di Simona Baldanzi, scrittrice Mugellana, in cui si sono intrecciate le storie di operai che, anche a Palazzuolo, hanno cucito per anni i mitici jeans Rifle. Si è assistito ad un intreccio tra le problematiche del lavoro e la vita concreta del paese, dove questa realtà industriale ha avuto un ruolo importante nel frenare l’esodo che ha caratterizzato gli anni della forte industrializzazione italiana, con l’abbandono delle aree rurali. Nei giorni successivi brevi concerti e letture al mattino hanno riempito le Piazze e nel pomeriggio e alla sera ancora dibattiti. La Letteratura nella serata centrale di sabato 1 agosto è riuscita a interessare una Piazza gremita con letture da Ovidio. La recitazione avvincente di Sax Nicosia e le capacità con cui Massimo Cirri e Federica Anichini hanno saputo trasmettere lo studio di un classico così lontano da noi, hanno piacevolmente stupito i molti che sono rimasti a lungo ad ascoltare. Ma un altro tema l’ha fatta da padrone: l’ambiente, il bosco, gli alberi del nostro Appennino. Alberto Maltoni della Facoltà di Agraria di Firenze ci ha affascinato con le sue descrizioni del castagno, di cui in particolare è un esperto, e delle peculiarità del nostro bosco alla ricerca della biodiversità. Seguendolo poi in una bella passeggiata, è stato possibile scoprire tanti aspetti del bosco che sfuggono a chi, pur godendo di una bella camminata nei nostri monti, non ha un io così esperto.
Infine, dopo un tramonto sul fiume in compagnia della musica di due giovani che con tromba e trombone hanno creato atmosfere jazz e di musica sudamericana, e della struggente interpretazione di Sax Nicosia di un passo di Erri De Luca, di nuovo in Piazza a chiacchierare. Questa volta Medicina: “Vita con i microbi” il titolo della conversazione. Introdotti da Sax Nicosia, che ha letto un brano del racconto della peste dai ‘Promessi Sposi’ del Manzoni, Angelo Pan, medico e direttore del reparto di Malattie Infettive di Cremona, e Massimo Cirri ci hanno regalato un intenso momento di racconti di vita vissuta in questi mesi difficili che abbiamo trascorso, con uno sguardo nuovo e affascinante che ha spaziato dalla storia della Medicina allo stretto intreccio tra la nostra vita e quella dei tanti organismi unicellulari che popolano il nostro corpo.
Questo mix di eventi diversi, in libertà, senza prenotazioni o necessità di acquistare biglietti, ha trasmesso il senso della vacanza e della gioia di godere di belle suggestioni con leggerezza.
Si è trattato di una prima edizione, infatti il Festival si propone di continuare a raccontare le sue storie nelle prossime estati sull’Appennino, la nostra spina dorsale.
Daniela Poli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 10 Agosto 2020