Leggere in Appennino”, tre giorni di cultura e natura a Palazzuolo sul Senio
PALAZZUOLO SUL SENIO – Nel cuore dell’Appennino e in uno dei borghi più belli d’Italia, Palazzuolo sul Senio – il paese delle storie a lieto fine, dove il covid non si è fatto notare– torna l’appuntamento con il Festival “Leggere in Appennino”, 72 ore di rigenerazione nella terra di mezzo tra la Toscana e la Romagna, tecnicamente in provincia di Firenze ma con le tradizioni e i sapori romagnoli nel cuore. La seconda edizione di questa tre giorni fra letture, musica, passeggiate nei boschi, degustazioni, laboratori e mostre che insegnano a scoprire la natura è in programma da venerdì 30 luglio a domenica primo agosto.
Il cartellone 2021 è curato da Daniela Poli per l’Associazione culturale Palazzuolo per le Arti con Massimo Cirri, saggista e scrittore, autore e voce di un programma cult della radio nazionale italiana, Caterpillar Rai Radio 2, ma anche “Virgilio” d’eccezione nelle piazze dello splendido borgo. Sarà lui, infatti, a condurre le interviste con molti protagonisti, facendosi interprete dei pensieri e delle curiosità del pubblico, in un viaggio immersivo per imparare a “Leggere l’Appennino”, suggestione tematica di questa edizione del festival. Uno sguardo curioso alla scoperta di luoghi, persone e personaggi della montagna, raccontati e testimoniati da scrittori, studiosi, accademici e artisti sul filo rosso delle letture sceniche affiancate a tanti appuntamenti, curate dall’attore e regista Maurizio Pellegrini. Leggere in Appennino come un unico grande palcoscenico per respirare insieme natura e letteratura, per assaporare il relax delle passeggiate nei boschi e scoprire i gusti del territorio, per sentir echeggiare le Terzine Dantesche da chi meno te l’aspetti, scorrazzando fra le aie di campagna e i locali del paese. Dante, innanzitutto, dunque: nel 2021 che ricorda i 700 anni dalla scomparsa del Sommo Poeta non poteva non arrivare un omaggio appassionato dal borgo sulle cime a nord di Firenze. Una comunità di poco più di mille anime che in estate accoglie visitatori, turisti e affezionatissimi cittadini di rientro dalla loro vita metropolitana. Venerdì 30 luglio saranno due gli eventi inaugurali del Festival, e il primo ci riporterà appunto sulle tracce di Dante Alighieri, e di un “signore della guerra dell’Appennino”, Maghinardo Pagani da Susinana. Alle 17.30, nella Piazza Ettore Alpi, ritroveremo le atmosfere del Medio Evo dantesco cui senza dubbio appartenne Maghinardo Pagani da Susinana, signore di Palazzuolo. Astuto, pragmatico, avvezzo all’inganno e al tradimento; uomo d’arme di grande valore e intelletto, Maghinardo dominò per molti anni la scena politica e militare nelle vallate del Lamone e del Santerno tra gli anni ‘70 del Duecento fino ai primissimi anni del Trecento. Di lui ritroviamo eco nelle Terzine del XXVII Canto dell’Inferno: “Le città di Lamone e di Santerno /conduce il lioncel dal nido bianco / che muta parte da la state al verno”. E intorno alle suggestioni consegnate dal “signore di Palazzolo” Maghinardo e dall’opera di Dante si confronteranno, intervistati dalla giornalista Simona Poli, il saggista e storico Franco Cardini, il senatore e scrittore Riccardo Nencini e il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, attento conoscitore dei versi della “Divina Commedia”. In serata, dalle 21.30, riflettori su un grande autore, un grande giallista, sceneggiatore e drammaturgo, ma anche un grande “figlio” della montagna d’Appenino, Loriano Macchiavelli, che sarà intervistato da Massimo Cirri. Lo scrittore (che ha appena terminato il suo ultimo romanzo dal titolo provvisorio Questo miserabile quotidiano, di prossima uscita), offrirà al pubblico una carrellata di location e personaggi dei suoi romanzi legati all’Appennino, formidabile scenario e ispiratore di storie e trame a sfondo giallo. E’
la montagna, non semplicemente sullo sfondo ma quasi “attrice” nelle dinamiche narrative – la vera protagonista di tanti delitti e indagini che Macchiavelli narra da molti decenni, e che sono pietre miliari nelle letture più appassionate.
Nelle giornate di sabato e domenica la full immersion con il borgo di Palazzuolo sul Senio e con la terra di Appennino proseguirà intrecciando alla musica le letture dell’attore e regista Maurizio Pellegrini, direttore artistico Epos Teatro, voce familiare ai fruitori delle storie in audiolibro. I “concerti letterari” saranno disseminati nelle piazze centrali di Palazzuolo, due “agorà” comunitarie nelle quali è bello ritrovarsi e riprendere il filo del racconto letterario. In piazza Ettore Alpi al mattino, al Parco della Fontana e in piazza Strigelli al tramonto, si potrà sostare e ristorarsi piacevolmente con la musica di piccoli ensemble cameristici e le parole dei grandi autori. Incrociare natura, arte e letteratura è forse il modo più appassionante per “leggere l’Appennino”: ecco che il festival propone un percorso dedicato al Castagno, l’albero probabilmente più iconico delle montagne fra Toscana e Romagna. La coltivazione del castagno, “l’albero del pane” per generazioni di contadini e boscaioli, per secoli è stata una delle forme più radicate e diffuse di sostentamento e per questo il castagno è oggi un elemento del paesaggio tipico del territorio, epicentro di un vasto patrimonio di tradizioni e conoscenze, pilastro dei progetti di turismo sostenibile. Sabato 31 luglio nel Museo delle Genti di Montagna alle 11 si inaugura la mostra “Il castagno per le sue genti”, un progetto di Daniela Poli a cura di Andrea Menghetti con la supervisione dell’accademico Alberto Maltoni e con opere di un Maestro dell’arte del nostro tempo, Roberto Barni, autore del logo del Festival Leggere in Appennino. Nella sala espositiva del Museo il pubblico troverà due opere del Maestro Barni dedicate alla natura e all’ambiente: il quadro con albero stilizzato in campo rosso e la Colonna Bisbetica, una scultura in bronzo che esprime proprio il tema della mostra, ovvero il rapporto tra l’uomo e il castagno. Pittore e scultore, Barni vanta progetti e percorsi espositivi, fra personali e collettive, a tante latitudini del mondo: da Firenze al Moma di New York, da Venezia a Basilea, e ancora a Bologna, Roma, Monaco di Baviera, Groningen. Nelle sale del Museo la mostra proseguirà con un percorso pannellare legato al racconto del castagno, al suo utilizzo polivalente, alla raccolta e lavorazione del frutto. Ma anche molti oggetti del Museo delle Genti di montagna sono strettamente legati alla cultura del castagno, centrale nel quotidiano delle popolazioni del territorio. La mostra resterà visitabile fino al mese di ottobre, in concomitanza con gli eventi che saranno dedicati al marrone. Al castagno, sempre sabato, sarà dedicato l’incontro con Alberto Maltoni, Professore del Dipartimento di Gestione dei Sistemi Agrari, Alimentari e Forestali dell’Università di Firenze, saggista e ricercatore appassionato di castagneti, docente di Selvicoltura, Gestione e conservazione degli habitat forestali. Intervistato da Massimo Cirri, alle 18 al Parco della Fontana, ci parlerà del Castagno: resilienza e resistenza sull’Appennino. Una passeggiata virtuale nella storia della “spina dorsale” d’Italia, gli Appennini, nei paesaggi, nei percorsi tra le colline e i boschi della “Romagna Toscana”, e insieme una riflessione sul valore della convivenza fra uomo e natura. Ma l’escursione diventerà poi “tangibile” e reale la mattina successiva con la passeggiata e visita al castagneto guidata sempre da Alberto Maltoni, un itinerario suggellato dal pranzo in aia dove non mancheranno i sapori di castagno.
Le “agorà” di Palazzuolo sul Senio saranno al centro delle due grandi serate di sabato 31 luglio e domenica primo agosto: sabato Massimo Cirri, sul filo rosso di “leggere Dante in piazza”, converserà con Federica Anichini, italianista, medievalista, docente presso la Fordham University di New York, con letture tematiche di Maurizio Pellegrini. E domenica sera ecco l’incontro conclusivo del festival con Stefano Rosso, Professore Ordinario di Letteratura Americana all’Università di Bergamo: una conversazione che si accenderà in un luogo fortemente evocativo, nella Piazza Strigelli, con il palcoscenico montato a ridosso dell’edificio che per decenni è stato la sala cinematografica parrocchiale del paese, il cinema Strigelli, appunto, chiuso all’inizio degli anni Ottanta. In questa atmosfera da “Nuovo cinema Paradiso” in salsa appenninica, il dialogo curverà sulle tracce del grande cinema popolare, il western e le sue saghe, i suoi paesaggi, i suoi indimenticabili personaggi nati negli anni di Hollywood e declinati da grandi Maestri, molti italiani e primo fra tutti Sergio Leone.
Sabato e domenica Leggere in Appennino diventa esperienziale anche in chiave “comunitaria” con le due grandi cene aperte al pubblico del Festival, la prima lungo il fiume, la seconda nella piazza Ettore Alpi. Un modo per condividere e gustare ogni minuto di questo appetitoso evento di mezza estate e ritrovare – sempre con la massima attenzione alla sicurezza – il piacere della socialità e dello scambio culturale, dopo i lunghi inverni pandemici. La partecipazione agli eventi è gratuita con accesso libero. L’organizzazione vigilerà perché durante gli eventi i partecipanti mantengano le distanze di sicurezza come da disposizione delle sedie e indossino la mascherina nelle sedi di incontro non open air. Tutti gli eventi saranno fruibili in diretta streaming sulla pagina facebook del festival.
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 14 luglio 2021