L’eredità di don Milani e l’archivio conteso
VICCHIO – Don Lorenzo Milani molto probabilmente non sarebbe contento della guerra fratricida che si sta consumando intorno a parte del suo archivio. Uno scontro in qualche modo interno alla “Fondazione don Milani”, fondata nel 2004 da Michele Gesualdi insieme ad altri ex allievi, che ne è stato per tanti anni presidente. E dopo che Michele è morto, nel 2018, si è lentamente sviluppata una diatriba intorno alle carte e all’archivio custoditi nell’abitazione privata di Gesualdi a Calenzano, che la “Fondazione”, con sede a Barbiana e oggi guidata da un altro ex allievo, Agostino Burberi, chiede indietro, sostenendo di esserne la legittima proprietaria.
Uno scontro “raccontato” nei giorni scorsi da un articolo de “La Repubblica” a firma di Maria Cristina Carratù, secondo il quale tutto sarebbe iniziato sottotraccia nei mesi scorsi, con lettere tra avvocati tenute ovviamente riservate, anche per rispettare l’anno del centenario dalla nascita di don Lorenzo, ma che ora sarebbe in qualche modo deflagrato con una intimazione per vie legali a Sandra Gesualdi, figlia di Michele e vicepresidente della stessa Fondazione, di riconsegnare le carte contese (testi originali editi ed inediti, opere grafiche, fotografie, scritti degli ex alunni, corrispondenza) che si trova nella casa di Calenzano dove oggi risiede la madre di Sandra, Carla Carotti, vedova di Michele Gesualdi.
Un ricorso per la “reintegrazione in possesso” firmato dall’attuale presidente della Fondazione, Agostino Burberi, e curato dallo studio legale di Milano dell’avvocato Pietro Ichino. Alla base del contendere ci sarebbe non solo la collocazione fisica dei documenti, ma anche la cessione dei diritti di pubblicazione di alcuni materiali alla casa editrice “San Paolo” di Cinisello Balsamo, effettuata da Sandra Gesualdi, sostiene la Fondazione nel suo ricorso citato da Repubblica, “senza averne titolo”. Sempre su Repubblica, Sandra si difende però sostenendo che l’archivio senza l’impegno di suo padre Michele non sarebbe mai esistito; e che di lui doveva essere quindi considerata la proprietà materiale e intellettuale. Secondo il quotidiano, Sandra sarebbe pronta a portare al giudice, nell’udienza del prossimo tre Gennaio, il testamento con il quale il padre Michele lascia alla famiglia, e non alla Fondazione, il suo archivio personale.
Nel mezzo a questa battaglia legale vi sono, naturalmente, vari appigli, usati da ambo le parti per sostenere le proprie ragioni. Come il caso appena citato del testamento o quello, sostenuto invece dalla Fondazione, che mette in evidenza come Michele avesse fatto eseguire, come presidente, un inventario di tutti i materiali, con il logo della Fondazione, e affermando che lui stesso avrebbe dichiarato che l’opera di raccolta dei materiali era da attribuire alla Fondazione. O ancora si sostiene, e anche questa è una argomentazione sostenuta dalla Fondazione, che la stessa Sandra, ad esempio in un libro del 2014, avrebbe indicato per i materiali “Copyright Fondazione don Lorenzo Milani”. Mentre, è sempre la tesi della Fondazione, nella stipula del contratto del 2022 con la casa editrice San Paolo, Sandra avrebbe agito come “titolare del materiale archivistico conservato presso l’abitazione che fu del padre Michele, sottraendolo alla Fondazione”. Chiunque abbia ragione si tratta di una guerra fratricida che a don Lorenzo non sarebbe certo piaciuta.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 12 Dicembre 2023
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