
MUGELLO – Quando nel 1987 il Comune di Borgo San Lorenzo istituì il percorso artistico, denominato “Itinerario Liberty”, per raccogliere all’interno e nella periferia del capoluogo le testimonianze artistiche e i manufatti prodotti nel tempo fino al 1944 dall’operosità delle Fornaci San Lorenzo dirette per molti anni dal 1906 da Galileo Chini, il più famoso artista della famiglia Chini, furono allora individuate ben 27 “tappe” riportanti testimonianze chiniane significative. In questo elenco erano comprese istituzioni importanti come il Palazzo Comunale, la sede della locale Confraternita di Misericordia, la Villa Pecori Giraldi, il Convento di San Carlo, il Villino Chini, la Pieve di San Lorenzo e molti altri ambienti pubblici e privati, dotati di decorazioni raffinate ed eleganti che rimandano allo stile liberty che trovò in Galileo Chini uno dei principali protagonisti italiani di questa nuova forma artistica. Tuttavia in questi ultimi anni sono state restaurate col contributo del Rotary Club Mugello e liberate dal degrado, che le rendeva irriconoscibili, due opere originali della produzione delle Fornaci S. Lorenzo, dirette artisticamente dallo stesso Galileo, che rappresentano gli unici esempi di “lastre” funerarie in ceramica (articolo qui, qui e qui). Si tratta della tomba, che raccoglie i resti mortali di Giulia Cavicchi (1887 – 1910), giovane sfortunata che si suicidò nella Villa di Schifanoia, onorata dalla proprietaria la Contessina Marianna de Cambray Digny con una tomba di grande valore artistico ed economico. La sua ubicazione è nel cimitero comunale di San Piero a Sieve. Nel cimitero di Scarperia si trova la seconda tomba di Leto Chini (1847 – 1910), zio di Galileo, uno dei più attivi decoratori nel Mugello e zone limitrofe. La presenza di queste produzioni artistiche è stata segnalata con l’apposizione all’ingresso di ambedue i cimiteri di targhe in ceramica, generosamente offerte dalla “Ceramiche Pecchioli”, che indicano queste località come punti di “Itinerario liberty”, da collocarsi rispettivamente ai numeri 28 e 29 nella lista e nella mappa a suo tempo pubblicata e predisposta da Franco Missadin dello studio Rontini e Giovannardi.


Gianfranco Grossi
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 7 maggio 2018