Matteo Lucii ed i suoi “Frammenti”, la presentazione all’Ingorgo Letterario
BORGO SAN LORENZO – Domenica 11 novembre alle 16.00 a Villa Pecori Giraldi, all’interno dell’Ingorgo letterario (articolo qui) Matteo Lucii presenta il suo ultimo libro “Frammenti. Storie da un minuto. A volte due”.
A presentarlo sarà il giornalista Riccardo Benvenuti accompagnato dalla voce e dalla chitarra di Goffredo Rontini che si esibirà in un testo, molto attuale, proprio di Lucii ed un introduzione con un brano di Guccini.
Parlaci del tuo libro. È una raccolta di racconti brevi. 19 per la precisione, selezionati tra gli oltre 200 che ho scritto negli ultimi due o tre anni. Ad ogni racconto ho associato un’immagine. Una foto che raccontasse quello che ho scritto. E le ho chieste a fotografi amatoriali proprio perché nenanche io sono un professionista, ho la passione per la scrittura. Ed ho voluto che girasse tutto in intorno alla passione.
C’è un filo conduttore che collega i racconti? Non direi. L’unica cosa che hanno in comune tra loro è che sono molto brevi. Alcune storie hanno un inizio, altre una fine, altre nè l’uno nè l’altro. Sono frammenti, appunto, di momenti di vita nati da una piccola occasione. Momenti che a volte passano inosservate perché siamo troppo impegnati in cose futili.
Perché hai scelto di presentarlo all’Ingorgo letterario? Mi faceva piacere che la sua uscita fosse in contemporanea con questo nuovo evento, che si tiene proprio a Borgo San Lorenzo.
Hai detto di non essere un professionista però sei pubblicato. Che consigli daresti a chi come te ha questa passione ma non riesce a “sfondare”? Durante i miei corsi di scrittura creativa dico sempre che l’importante è cominciare a scrivere. Le passioni non sono progettabili. Quindi, il mio consiglio è sempre quello di partire, perché quando scrivi qualcuno legge e s’innesca un meccanismo che poi, invevitabilmente, porterà da qualche parte. E non è mai troppo tardi! Infatti, la prima frase del mio libro è tratta da “Novecento” di Baricco: “Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla”. Quindi rinnovo il mio invito a leggere i miei racconti e poi a parlarne, perché il mio sogno è proprio che le mie storie vengano fatte proprie e rielaborate da chi le legge.
Qual è il messaggio che vuoi trasmettere con questa raccolta? Che bisogna riscoprire il piacere di sentirsi vivi. Personalmente lo faccio con la scrittura, perché mi piace l’idea di dare forma alla passione. Poi ognuno, all’interno della mia storia può trovare qualcosa di sè.
Irene De Vito
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 19 ottobre 2018
Pingback: Al via l'Ingorgo letterario, una grande festa del libro a Borgo San Lorenzo