Menghino, lo scultore di Firenzuola
FIRENZUOLA – Un personaggio di Firenzuola di cui è doveroso mantenere la memoria è Domenico di Gaetano Tinti, detto Menghino. Nacque il 16 agosto 1880, iniziò come scalpellino, dimostrandosi persona estrosa e versatile, per poi passare alla scultura, nella quale utilizzò pietra e marmo, specializzandosi in produzioni artistiche ispirate ai capolavori del passato.
Lavorò, tra il 1900 e il 1905, all’abbellimento della chiesa di San Jacopo alla Traversa, promosso dal marchese Gerini, sotto la direzione dell’architetto Enrico Lusini, assai ricercato nel periodo per le sue ricostruzioni in stile neoromanico e neorinascimentale.
Qui si dedicò alle decorazioni del loggiato, del portale d’ingresso e alla realizzazione della trifora della facciata; suo è anche l’altare in pietra del Sacro Cuore di Gesù (che fu benedetto l’ultima domenica di maggio 1900), suo, quasi con certezza, anche l’altar maggiore (benedetto il 29 giugno 1905) di fattura simile a quello di Castro, altra sua opera documentata. La sua inventiva e la sua raffinata tecnica le dimostra appieno nella realizzazione di alcuni caminetti.
Uno fu realizzato per la villa di Pereta, presso Cornacchiaia. Credo che esista sempre anche se rimaneggiato. Un altro fu realizzato per la villa della Corte di Castel del Rio, per eseguirlo si ispirò alle forme del camino in marmo di Benedetto da Rovezzano, proveniente dal palazzo Borgherini e ora conservato nel museo del Bargello a Firenze; la villa è ora sede di una casa di riposo.
Un terzo monumentale si trovava a villa Baldi dalle Rose a Pietramala, dove scolpì anche un grande stemma sull’angolo esterno dell’edificio. Altri lavori sono documentati alla villa del Palasaccio del Marchese Bernardo Guadagni e in un castello della Maremma di proprietà del marchese Eugenio Niccolini.
Purtroppo quando la sua fama cominciava ad uscire dall’ambito locale, fu richiamato in guerra e inquadrato nella 462^ Centuria Lavoratori, addetta alla costruzione delle trincee e altri lavori di fortificazione; morì il 12 agosto 1916 sul Monte Novegno, a causa delle ferite riportate in combattimento.
Sergio Moncelli
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 7 marzo 2021