
BARBERINO DI MUGELLO – Tanta gente, e in qualcuno anche tanta commozione. Perché la chiesa di Sant’Andrea a Camoggiano per molti Barberinesi è un “luogo del cuore”. E ora che, dopo tanti anni, è stata riaperta, la gioia era palpabile.
Una riapertura non scontata, perché l’edificio sacro da tempo era vuoto e abbandonato alla polvere. Il primo piano del complesso di Camoggiano è stato ristrutturato ormai diversi anni fa, ricavandovi degli appartamenti, che la proprietà, l’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero di Firenze, ha dato in locazione. Nell’occasione anche il tetto della chiesa era stato rifatto. Ma lo spazio non era più utilizzato.
Ormai diversi anni fa, all’assessore alla cultura del Comune di Barberino di Mugello, venne dunque un’idea: “Sant’Andrea a Camoggiano – dice Fulvio Giovannelli – è uno dei luoghi del nostro paese più ricco di storia e di arte, complesso rinascimentale di grande valore. Era un peccato non poterlo più fruire e neppure ammirare”.
Così furono presi contatti con l’Istituto Diocesano e con la parrocchia, e si propose di riaprire Camoggiano, sia a saltuarie celebrazioni religiose – la festa del patrono, oppure matrimoni -, sia a un’attività culturale e artistica continuativa, in grado di consentire di “tornare” a Sant’Andrea, e di poterne ammirare l’architettura e l’arte – bellissimo è anche l’attiguo chiostro rinascimentale, decorato con un affresco di inizio ‘500 -. E in passato Camoggiano aveva altre preziose opere d’arte dal Fonte battesimale a un grande Presepio, entrambi di Benedetto Buglioni.
L’Istituto Diocesano ha provveduto al rifacimento dell’impianto elettrico, ad opera della ditta Poli C. di Borgo San Lorenzo, ed è venuto davvero un bel lavoro. Per gestire l’attività il Comune ha poi pensato di avvalersi di un’associazione di volontariato culturale, è stato fatto un bando, e così di aprire ed utilizzare Camoggiano se ne farà carico l’associazione Penelope di Barberino, che ha elaborato un programma annuale per valorizzare e far conoscere il luogo, con incontri, mostre, eventi, concerti, visite guidate.
Domenica 16 luglio il primo atto, con la chiesa ripulita e addobbata, e impreziosita dalla riproduzione della grande tavola raffigurante la Crocefissione, dell’artista cinquecentesco Bartolomeo di Giovanni ed anche delle predelle dello stesso autore, in parte disperse (mentre la tavola è esposta nelle pieve di San Silvestro): alle 10.30 la riapertura, con gli interventi di don Stefano Ulivi, pievano di Barberino, Fulvio Giovannelli, assessore alla cultura, e Anna Nuti, presidente di Penelope. Subito dopo la professoressa Carla Romby, che sta coordinando a Barberino una ricerca su tutte le chiese del luogo, ha raccontato Camoggiano com’era, la sua particolarità architettonica, il suo valore per la comunità locale.
Poi la prima Messa, concelebrata da don Stefano e don Emilio, accompagnata dal coro e dall’organo suonato da Marco Toccafondi – con l’intervento della violinista giapponese (ma cavallinese di adozione) Riyoko Miyagoshi, e infine un semplice rinfresco per condividere la soddisfazione dei Barberinesi per questo evento significativo sul piano culturale e turistico.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 16 luglio 2023
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