BORGO SAN LORENZO – Il patrimonio artistico dell’Oratorio del Santissimo Crocifisso, malgrado le inevitabili perdite dovute al tempo ed agli eventi, appare ancora oggi rilevante, a cominciare dalla scultura del SS. Crocifisso dei Miracoli il quale, oltre a rivestire un indubbio significato religioso e devozionale, costituisce anche un’importante opera d’arte: si tratta di un lavoro fiorentino della fine del Trecento (un esemplare molto simile, forse della stessa mano, si trova nella chiesa fiorentina di S. Spirito), il cui autore riprende il drammatico realismo di Giovanni e Andrea Pisano.
Altra opera firmata e datata 1751 è la grande tela dell’altare di destra, del pittore Ignazio Hugford (Firenze, 1703-1778) che raffigura Papa Silvestro che battezza l’imperatore Costantino.
Di notevole rilevanza, soprattutto per la sua unicità nel panorama artistico mugellano, è anche la raccolta di dipinti risalenti al XIX secolo, a partire dalla grande tela che, collocata sopra l’altare maggiore, copre il SS. Crocifisso. Grazie ad un ingranaggio, il dipinto può essere fatto scendere e salire in modo da poter mostrare alla devozione dei fedeli l’immagine sacra. Opera del pittore Giuseppe Bezzuoli e datata 1837, rappresenta L’angelo consolatore: di evidente intonazione romantica e di notevole qualità pittorica, si segnala anche per la presenza, secondo una tradizione, di veri e propri ritratti di borghigiani del tempo.
Sulle pareti della chiesa campeggiano otto grandi quadri, raffiguranti altrettanti episodi della Passione di Cristo. La serie fu commissionata negli anni 1846-1848 al pittore Luigi Sabatelli che si avvalse anche della collaborazione dei figli. Anche in questo caso il ciclo pittorico esprime attraverso una sensibilità romantica, pur nutrita di riferimenti classici e accademici, una qualità pittorica mediamente elevata.
Ultima opera ottocentesca è il Transito di San Giuseppe, tela realizzata nel 1881 dal pittore Ferdinando Folchi per l’omonimo altare, realizzato nel 1743 su committenza di Lorenzo e Antonio Lapi, i cui stemmi ancora oggi campeggiano sui basamenti delle grandi colonne. Il Folchi (Firenze, 1822-1893) è pittore piuttosto attivo in Mugello e realizza in questa circostanza una delle opere più interessanti della fase finale della sua carriera.
Il Novecento non è avaro di interventi nell’oratorio del Crocifisso: la parte più significativa è senza dubbio svolta dalla Manifattura Chini. Oltre alle interessanti vetrate dell’oratorio della Compagnia del Corpus Domini, opera delle Fornaci San Lorenzo e donate da Chino Chini nel 1922, si devono alla manifattura il grande pannello in piastrelle raffigurante San Giovanni Battista (Galileo Chini, anni venti del Novecento). Inoltre, sotto il loggiato, si può ammirare una grande lunetta ceramica con gli stemmi dei comuni mugellani, opera tarda di Augusto Chini (1989).
Sulla controfacciata della chiesa vi è il monumentale organo, realizzato dall’organaro pistoiese Bartolomeo Stefanini nel 1696 per la badia di San Bartolomeo a Fiesole (Badia fiesolana), da dove fu rimosso nel 1808 dal governo francese per essere poi collocato all’interno della pieve di Faltona. Ridotto in cattive condizioni e non più funzionante, lo strumento, capolavoro dell’arte organaria toscana del periodo barocco, è stato rimosso e collocato nell’oratorio del SS. Crocifisso.
Scheda di Marco Pinelli