Paolo Bassani racconta il suo nuovo volume “Naturalisti in Mugello”
MUGELLO – Il libro di Paolo Bassani “Naturalisti in Mugello” sta incontrando un grande interesse. Riportiamo qui la presentazione che l’autore stesso ha fatto del proprio testo durante l’incontro tenutosi a Vicchio, nel quale il libro, davanti a una platea affollata, fu presentato da Adriano Gasparrini e Massimo Squarcini. Il libro può essere acquistato a Borgo San Lorenzo presso l’edicola Ex Mattioli, alla libreria Mondadori o al Parigi & Oltre o prenotandolo per mail scrivendo a [email protected].
In questo libro tratto essenzialmente di alcuni animali che ho incontrato nella mia vita in Mugello. Avendo annotato la sequenza degli incontri, ho potuto inserirli nel quadro più generale dei cambiamenti che oggi sono ormai evidenti a tutti.
Così la ricomparsa dei gechi o l’arrivo dell’istrice hanno acquistato un chiaro significato nel quadro di un generale fenomeno di riscaldamento climatico, che è la tragedia della rana temporaria, destinata ad estinguersi col mirtillo rosso e l’erebia. Ma ho osservato anche l’insospettabile erotismo dei lumaconi, la stranezza nascosta dei geotritoni, l’allevamento dei piccoli di civetta e le possibilità di studio della microfauna offerta dal barbagianni o la catena alimentare presente nelle sue borre, e la varietà degli uccelli, acquatici e non, che frequentano il nostro territorio e le loro millenarie migrazioni. Ho visto i “luoghi delle conchiglie” (i nidi di Lucine) generati da forme di vita svoltesi totalmente nel buio, come ai primordi della vita sulla Terra. Ho registrato il cambiamento di comportamento del riccio, che si è adattato ai tempi moderni. Ho osservato, come tutti, il cambiamento di abitudini del lupo, dai crinali sceso nel fondovalle, al seguito di prede come cinghiali o altri ungulati generalmente reintrodotti nel dopoguerra.
Gran parte di questi cambiamenti del mondo animale è dovuta all’abbandono della montagna da parte degli umani, che si sono spostati verso la città: sono dovuti cioè ad un cambiamento sociale. Ma questo ha a sua volta causato il mutare del nostro atteggiamento verso gli animali in genere. Basti pensare al lupo, che era il simbolo del male e della paura, oggi oggetto di riprese coi telefonini nei pressi dei paesi, ad esempio alla Mirandola di Vicchio o alla Cavallina.
Quindi, al cambiamento climatico ed a quello sociale dobbiamo aggiungere un cambiamento culturale davvero profondo nella percezione di ogni forma di vita e del suo significato, cambiamento che genericamente si manifesta con l’attenzione sempre più diffusa per l’ambiente e la natura in generale. Sta lentamente maturando la consapevolezza che l’ambiente è fatto di un intreccio di relazioni molto complesso le cui modificazioni hanno esiti spesso imprevedibili. Si comincia a capire che il tipo di società che abbiamo costruito, basato sullo sfruttamento delle risorse considerate illimitate, è andato troppo oltre e4 rischia di portarci alla catastrofe. Va ridisegnato il nostro atteggiamento verso il mondo naturale, ricostruendo un rapporto non più solamente predatorio.
Uno dei problemi più urgenti è quello della grande promiscuità tra animali selvatici e uomo, qui in Mugello, ma non solo. Occorre capire che la promiscuità col mondo naturale richiede grande attenzione, in primo luogo nei comportamenti. Occorre saper decifrare i segnali che gli animali ci danno e fare attenzione a non darne noi di sbagliati. La convivenza richiede sempre rispetto ed equilibrio, ma resta comunque rischiosa
Ma a volte i comportamenti non sono sufficienti: basti pensare al “salto di specie” che ha generato il Covid. Per questo ho aggiunto nel libro una parte sui grandi progressi della biologia. Avendo dimostrato che tutti gli organismi funzionano allo stesso modo, anche noi, la biologia ha posto solide basi per un rapporto ragionato con la natura, senza bisogno di operazioni strane o complottismi.
Paolo Bassani
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 19 maggio 2024