Quando la Futa aveva due “muraglioni”
MUGELLO – Per attenuare i disagi dovuti al venti impetuosi che lì imperversavano, non di rado venivano rovesciati carri e carrozze, il granduca Leopoldo II, nel 1835, fece costruire due imponenti muraglioni, che avevano lo scopo di proteggere viaggiatori e merci nei punti più esposti del passo.
Di due muraglioni paralleli parla Giuseppe Cappelletti, nel suo “Le chiese d’Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni” volume 16 del 1861, attestando che la strada passava nel mezzo. Anche nel “Dizionario geografico universale” di Giovanni Battista Carta del 1843, si parla di due muraglioni.
Il Repetti nel suo dizionario della Toscana, del 1843, parla di “due opposti muraglioni a scarpa per il tragitto di circa 600 braccia fiorentine (Considerando che un braccio fiorentino era di 58 centimetri, i muraglioni dovevano essere lunghi circa 350 metri). La “Statistica delle strade nazionali del regno d’Italia” edita nel 1864 a cura del ministero dei lavori pubblici, invece ne rammenta solo uno, del quale da anche la lunghezza: metri 153,29.
Evidentemente uno dei due muraglioni fu abbattuto per permettere l’allargamento della strada, che conobbe in quel periodo un imponente sviluppo di traffico, essendo forse la più importante via di comunicazione tra Firenze e Bologna.
Sul residuo muraglione fu posta, nel 1928, una grande targa di bronzo, in ricordo di Giulio Masetti, giunto secondo nel Circuito del Mugello del 1923. Il pilota perse la vita nel 1926, a soli 31 anni, a causa del ribaltamento della sua Delage, durante lo svolgimento della diciassettesima edizione della targa Florio.
Altre due targhe si trovano nei pressi: una dedicata a Clemente Biondetti, che lo vide protagonista su queste strade della Mille Miglia, da lui vinta per ben quattro volte; l’altra a ricordo del ciclista mugellano Gastone Nencini.
Sergio Moncelli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – settembre 2022