PALAZZUOLO SUL SENIO – I rifiuti tornano a parlare, e lo fanno attraverso una mostra dal titolo evocativo: “Storie di rifiuti dal Rio Rovigo”. Tutto parte da un evento tragico: il 14 marzo scorso, a causa di una frana nei pressi di Palazzuolo sul Senio, una vecchia discarica degli anni ’70 è riemersa, riversando rifiuti nel torrente Rovigo e provocando un grave danno ambientale.
L’associazione Acque Rovigo Santerno ha raccolto alcuni di quegli oggetti – frammenti di vita quotidiana rimasti sepolti per oltre cinquant’anni – e li ha trasformati nei protagonisti di una mostra all’aperto.
Tra gli oggetti in esposizione: una giraffa di plastica, un piccolo astronauta, un sacchetto di posate, il copertone di una vecchia carrozzina, una bottiglia di candeggina. Accanto a ciascun reperto, un racconto di fantasia, nato per dare nuova voce a ciò che è stato abbandonato. “Vogliamo ricordare che le persone passano, ma le loro cose restano – spiega Eva Pasquarella, presidente dell’associazione sulle pagine del Corriere Fiorentino – e attraverso queste storie, proviamo a ridare dignità a ciò che è stato lasciato indietro”.
Un esempio emblematico è quello di tre bottiglie – Coca Cola, Pepsi e Campari – immaginate da un bambino come ricordo di uno zio barista, simbolo del suo successo. Alla morte dell’uomo, però, il nipote le ha buttate via, chiudendo un capitolo della loro storia familiare.
La mostra ha un duplice obiettivo: sensibilizzare sull’impatto ambientale di quel disastro e mantenere viva la memoria collettiva attraverso la narrazione. Ma non si fermerà qui: “Questo è solo il primo appuntamento – annuncia Pasquarella – abbiamo in programma di replicare l’iniziativa in altre occasioni”.
Nel frattempo, cresce anche il ruolo della cittadinanza attiva. Dopo mesi di richieste, i volontari che avevano chiesto di intervenire sul corso del fiume potranno finalmente contribuire in prima persona. Il primo appuntamento pubblico per la raccolta dei rifiuti è previsto per sabato 5 luglio, sotto la supervisione di Legambiente.
Una nuova vita per i rifiuti del Rovigo, che da vergogna nascosta diventano testimoni silenziosi di storie umane e memoria condivisa.
“Siamo soddisfatti di come sia venuta la mostra – ha commentato Eva Pasquarella – e non abbiamo avuto problematiche di sorta quindi abbiamo deciso di renderla itinerante, così che diventi documento educativo e preventivo. Un’azione simbolica e significativa che possa portare ad una riflessione. E la prima tappa sarà nella scuola di Firenzuola”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 12 Giugno 2025
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