VICCHIO – È stato presentato nel pomeriggio di sabato 20 Gennaio al teatro Giotto di Vicchio il progetto di nuovo allestimento del locale museo di arte sacra e religiosità popolare Beato Angelico. Un museo che, spiega il direttore Alessandro Cocchieri, vuole aprirsi sempre più al pubblico mugellano. Il progetto, coordinato dal professor Fabio Fabbrizzi, della Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze, e redatto dallo stesso Fabbrizzi insieme a Francesco Bruni, prevede un completo riallestimento del polo museale vicchiese, costerà circa 300 mila euro e richiederà circa 8 mesi di lavoro, che si pensa di finanziare tramite bandi dedicati (come quelli della Regione o della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze) e tramite progetti di crowdfunding aperti alla popolazione e al tessuto economico ed locale, come Art Bonus.

Un nuovo allestimento che prevede la drastica riduzione del numero delle opere esposte, rimarranno infatti solo le principali, in tutto 35. Il tutto però, naturalmente, prima di diventare operativo dovrà essere esaminato anche dalla Curia, proprietaria di gran parte delle opere esposte, e dalla Soprintendenza di Firenze, i cui rappresentanti non erano presenti all’incontro di presentazione.

Ma qual è, al momento, lo stato di salute del piccolo museo vicchiese? Una struttura che nel 2023 è stata anche chiusa alcuni mesi per degli interventi all’impianto di condizionamento. “Nel 2023 – spiega il direttore Alessandro Cocchieri – ci siamo attestati sui 5 – 6 mila visitatori”. Cocchieri spiega che il nuovo allestimento del museo sarà volto a migliorare la fruibilità delle opere più importanti del museo, cercando allo stesso tempo di realizzare una comunicazione capillare. “Siamo soddisfatti – spiega – perché il museo ha ottenuto molte visite, rappresentate anche dai laboratori fatti con le scuole. A questo proposito il 4 Febbraio lanceremo la prima colazione al museo, con una visita guidata curata da me”.

Pensa, chiediamo, che questo nuovo allestimento potrà in qualche modo riavvicinare il museo alla comunità di Vicchio, renderlo più fruibile? “Certamente sì – risponde Cocchieri – il museo è già oggi principalmente visitato dalla comunità. Diciamo che un rinnovo fa sì che questa ritorni, la scelta è quella di selezionare le opere, con il principio della rotazione, poi cambiarne alcune e fare dei focus, di modo che la gente sia sempre invogliata a tornare”. Dal nuovo allestimento, inoltre, si pensa di togliere la collezione etrusca, ipotizzando la sua futura collocazione nel museo archeologico di Dicomano. Poi di selezionare gli arredi sacri ed i paramenti liturgici e creare invece un’area orientamento e biglietteria all’ingresso ed un bookshop in uscita.

Un museo rivolto, naturalmente, non solo ai cittadini di Vicchio. Come spiega il sindaco, Filippo Carlà Campa, che afferma: “Penso che debbano anche migliorare le infrastrutture per permettere l’arrivo delle persone sul territorio, e mi riferisco a tutti i musei che sono attivi in Mugello, perché oggi noi ci basiamo soprattutto su visite occasionali o su visite specialistiche, di persone che arrivano per vedere una determinata opera. Bisogna migliorare l’aspetto logistico, perché questo territorio possa essere raggiunto”.
Ma ci sono già i fondi per realizzare l’allestimento? “Servirà – spiega il direttore Cocchieri – la partecipazione ai bandi principali, quindi del Ministero, dalla Regione, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. Ma è giusto avere anche una partecipazione del territorio. Partiamo oggi con una campagna di crowdfunding, ci aspettiamo anche di mettere parte di questo budget in Art Bonus, quindi un progetto dove alcune aziende magari locali possano fare delle donazioni liberali e a fronte di queste donazioni hanno uno sgravio fiscale del 60% sul donato”.

Venendo ai tempi sarà necessario un nuovo periodo di chiusura, avete pensato a questo aspetto? “Abbiamo pensato – spiega Cocchieri – al nuovo periodo di chiusura, adesso però ci avviciniamo alle elezioni, e la ristrutturazione del museo avverrà dopo. Abbiamo comunque altri locali, penso anche alla Casa di Giotto; immagino che, magari a rotazione pootremo creare delle mostre temporanee con il patrimonio adesso in custodia al Museo Beato Angelico”.
Ma cosa prevede il progetto di nuovo allestimento? “Come prima cosa – lo spiega il professor Fabbrizzi – è stato proposto di sfoltire le collezioni ritenute secondarie, proprio per dare maggiore risalto alle opere più importanti, come quella di Della Robbia. Poi a pitture, tavole; insomma c’è un patrimonio assolutamente inestimabile ma pochissimo conosciuto”.

Questo, spiega Fabbrizzi, sarà fatto tramite un nuovo percorso ad anello e nuovi baricentri e fuochi prospettici. Un allestimento, precisa Fabbrizzi, che non prevederà interventi di tipo strutturale, e che sarà assolutamente reversibile.

Quale, chiediamo, l’opera principale intorno a cui ruota questo allestimento? “C’è – afferma – un busto strepitoso di Della Robbia, che nel nuovo allestimento occuperà una posizione privilegiata, collocata non frontalmente ma un po’ lateralmente, per indurre il visitatore ad avvicinarsi, a muoversi intorno, a trovare un rapporto più diretto e più colloquiale, quindi più personale con l’opera”.
Nicola Di Renzone
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 20 Gennaio 2024
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