
MUGELLO – Il Mugello è terra di antiche affascinanti storie, ma è ancor più bello il suo paesaggio “minore”, quello che permette al viandante di scoprire particolari splendidi e “segreti”. Basta saper guardare. Cercherò allora di presentarvi qualche perla, a cominciare da alcuni itinerari pieni di testimonianze, un tempo frequentati ma poi caduti in disuso.
Partirò da quello che, per semplicità, chiamerò “la via del nonno contadino”, una via frequentata fino agli anni venti del Novecento da un consistente flusso di coloni a piedi o con bestie, carri e barrocci che dalla piana di Vezzano andava a trovare i “colleghi” della piana di Mucciano e viceversa per aiuti e scambi di varia natura. Iniziamo sotto l’abitato di Santa Maria a Vezzano dove, isolato in un campo vicino a una colonica, sorge dimenticato il tabernacolo a edicola di Sant’Ippolito. Oddio, sorge è una parola grossa, diciamo che si regge in piedi a malapena appoggiato, come se fosse il bastone della sua vecchiaia, a un muro diroccato che fu quello del dimenticato Oratorio di Sant’Ippolito. Riconducibile al patronato dei Della Casa prima e della famiglia Mei poi, era ricompreso nella chiesa di Montefloscoli; soppressa la chiesa nel 1566, fu trasformato in oratorio e cappella di preghiera legata alla pieve di San Cassiano in Padule.

All’interno, sopra un piccolo altarino in pietra mezzo rovinato, c’è l’affresco o quel che ne rimane, forse è meglio fotografarlo… ecco, questo mio click ci voleva, sia per farvelo vedere che per conservare memoria prima che crolli tutto quanto. Di fattura incerta, rappresenta una Madonna con bambino tra Sant’Ippolito e San Cassiano (santi associati nel martirologio romano), probabilmente opera di un pittore minore di scuola fiorentina del Cinquecento. Continuiamo in direzione sud verso la valle per circa 400 metri superando l’insediamento urbanistico fin troppo invadente fatto costruito anni fa in località Lama. Un tempo i contadini che da qui volevano andare nella piana di Mucciano non arrivavano a Piazzano, ma scendevano lungo una stradella ora coperta dai rovi che arrivava fino al torrente Ensa e al cosiddetto ponte di Montefloscoli. Altro click nelle “macchie” a quello che ne rimane, vale a dire un rifacimento ottocentesco su una stretta passerella che ho fatto tante volte, ma che ormai non mi fido più ad attraversare. Meglio bagnarsi i piedi, non si sa mai. Salendo in direzione Mucciano, ecco spuntare dal nulla la piccola chiesa di Montefloscoli, (fine sec.XII nomata Monte fruscoli) già patronato dei Bruni che possedevano in zona vasti territori; di fronte l’ampio e fertile pianoro dove acquistò poderi il grande Benvenuto Cellini.

Lo so per certo e ne ho le prove. La chiesa conteneva un polittico (ora al Museo Beato Angelico) assegnato a un non meglio precisato ma rinomato Maestro di Montefloscoli, abitudine questa consueta per gli esperti d’arte quando hanno difficoltà d’attribuzione. Questo che abbiamo percorso insieme è un piccolo pezzetto di storia mugellana dimenticata. Poco distante dalla chiesa, splendido nella sua imperturbabile solitudine, mi fermo davanti a un piccolo cimitero semi abbandonato con qualche cipressino e poche tombe. Un luogo che invita alla riflessione, alla contemplazione, che fa pensare alla silenziosa bellezza della natura, che aiuta a pulire l’anima dei credenti e, per i non credenti, a riflettere sul senso della vita. Basta saper guardare.
Fabrizio Scheggi
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 27 Maggio 2020
2 commenti
la chiesa di montefroscoli con relativi poderi era stata data a gestire al monsignor Bartolucci direttore musicale della cappella Sistina poi eletto Cardinale il Cardinale Bartolucci è uno dei 5 cardinali natii del Mugello
Che ne fanno il territorio con la più alta concentrazione a vocazione Cardinalizia che sono: il Cardinale Ottaviano Degli Ubaldini di Fagna del 1200
Il Cardinale Piovanelli di Ronta , Il cardinale Ciappi Domenicano di Borgo e per ultimo il Cardinale Bassetti di Fantino a Marradi.
è proprio vero, terre di cardinali! Montefloscoli fu per lui un pensionato silenzioso che doveva accompagnare gli anni della sua vecchiaia…Comunque, se il cardinale Ciappi potrebbe in verità essere nato a Firenze, possiamo sostituirlo degnamente con il cardinale FEDERICO CATTANI AMADORI da Marradi, cardinale dal 1935 o anche con ANTONIO BACCI da Giugnola di Piancaldoli, cardinale dal 1960