Viene dalla mano di Galileo Chini la splendida lunetta in maiolica policroma posta sull’architrave del portale d’ingresso della cappella della Misericordia di Borgo San Lorenzo -alla quale fu donata dai conti Pecori Giraldi- recante la sottostante scritta “Estote misericordes”.
Un Cristo in pietà si erge a braccia aperte dal marmoreo sepolcro, da cui pende un drappo nero e ai lati del quale campeggiano due stemmi circolari inghirlandati. Le membra fortemente stilizzate spiccano sullo spazio retrostante, finemente spartito da una fascia decorata in oro, volute vegetali e iridescenti punteggiature, stilemi art nouveau frequentemente ricorrenti nel grande artista.