Dante in Mugello
MUGELLO – Eccome se esiste un Mugello di Dante. Anzi: quassù il poeta ha più facce. È stato di sicuro a San Godenzo nel giugno 1302, forse ha riposato le ossa nel castello di Montaccianico prima di partire per Forlì, alla guida di un’ambasceria alla corte di Scarpetta degli Ordelaffi per convincerlo a schierarsi con gli esiliati, forse, con indosso la cotta di maglia, fu a Pulicciano nello scontro con i guelfi neri di Firenze nella primavera del 1303, sicuramente conobbe di persona la cima del Falterona e il rombo della cascata dell’Acquacheta, il Flegetonte infernale. E poi Acone, sulla strada di Monte Giovi, il borgo da cui provenivano Cerchi e Donati, i grandi nemici. Parentesi: Acone fu cara a Oriana Fallaci e alla Mara di Cassola, si, proprio lei, la ragazza di Bube. Sul monte vi andavano nel 1944 a rifornirsi di armi per la resistenza. Insomma, Dante conosceva e bene il Mugello. C’è di più: i personaggi mugellani nella Commedia. Tanti. Gli Ubaldini innanzitutto. Due nel Purgatorio e due nell’Inferno. L’Arcivescovo Ruggeri di fianco al Conte Ugolino e il cardinale Ottaviano, il capo della fazione, tra gli epicurei. Se sali i tornanti sell’Appennino prima o poi ti imbatti nelle terre di Maghinardo Pagàni da Susinana, ghibellino in Romagna e guelfo sull’Arno. Gettato nelle fosse infernali anche lui. Scendi sulla Sieve e trovi Giotto, lui nel Purgatorio. Dante e il pittore si conoscevano, assieme hanno dato vita al primo rinascimento. Per ultimo, sulle colline di Mangona, gli Alberti. Due fratelli infissi nella Caina. Secondo la leggenda si uccisero l’un l’altro. Ancora. Dante soldato percorse la via della Consuma per combattere nella piana di Campaldino (1289) e supero’ il ponte sulla Sieve a Ghiereto prima di risalire il passo dello Stale, l’attuale valico della Futa. Andava a studiare all’università di Bologna ed aveva poco più di vent’anni.
Riccardo Nencini
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 1 agosto 2021