E’ morto Marco Lukolic, grande artista
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BORGO SAN LORENZO – Marco Lukolic era davvero un grande artista. Lo dicono le sue opere, le sue sculture prima di tutto, ma anche i suoi dipinti e le sue incisioni. Opere di grande impatto, con un’evidente forza evocativa, ricche di umanità e di poesia.
E ascoltarlo mentre parlava di arte era un’esperienza toccante: sentivi tutta la sua passione, il suo entusiasmo, la sua profonda fede, che tante volte ha trasposto su pietra, su carta o su legno.
Era un artista schivo, non amava le luci del palcoscenico. Preferiva mettersi a tu per tu con quelle lastre di marmo o di altri materiali, nelle quali imprimeva la sua dimensione umana, profonda e autentica. E gli si illuminavano gli occhi quando parlava della maternità! Quante volte, in forme diverse, ha ritratto il rapporto intimo tra madre e figlio, che per lui era come il rapporto tra Creatore e creatura.
Ieri sera, mercoledì 18 dicembre, Marco Lukolic se ne è andato. Ma la sua anima, che ha trasfuso nelle sue opere, oltre che nell’amore per la sua famiglia e per i suoi allievi, vive ancora.
Era nato 92 anni fa ad Antivari in Jugoslavia, e si era diplomato presso il Liceo artistico di Jercegnovim frequentando poi le accademie di Belle Arti di Belgrado e poi di Firenze, insegnando poi nella scuola d’Arte di Porta Romana a Firenze.
Numerosi sono stati i riconoscimenti ricevuti. Già nel 1960 ottiene il premio “Cittadella d’Assisi”, poi nel 1964 la Medaglia d’oro al Concorso nazionale Palazzo Strozzi a Firenze e nel 1966 ottiene il primo premio per la scultura alla prima Biennale d’Arte Sacra a Nuoro. Nel 2001 poi viene insignito del “Fiorino d’Oro” per la sezione Scultura del Premio Firenze.
Tra le tante mostre si ricorda quella in Consiglio Regionale della Toscana, e sue opere sono in tutta Italia. Nella sede del CONI a Roma c’è una sua statua raffigurante il “Saltatore agli ostacoli”; è suo il Mounmento ai caduti americani nei pressi del Passo del Giogo, così come nel 1987 ha realizzato una bellissima Via Crucis in quindici formelle di marmo a Pietramala (articolo qui), mentre dal 1990 al 1993 realizza una porta in legno di olivo per la chiesa di Sant’Angelo a Legnaia in Firenze.
Una scultura poi ci piace, in ultimo ricordare: quella maternità che col suo scalpello volle lasciare su un grande masso, sul retro della casa della parrocchia di Borgo San Lorenzo, a Cavallico.

Maternità, Cavallico, primi anni ’70
Paolo Guidotti
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 19 dicembre 2019