Guido Masiero, eroe dell’aviazione degli anni ’20, ha vissuto a Scarperia e San Piero
MUGELLO – Chi se non un patito di aerei e della loro storia poteva avere memoria di un personaggio illustre per la nazione, un pluridecorato dell’aviazione che nel 1920 compì un’impresa aerea storica, e che pare abbia abitato nel territorio del Comune di Scarperia e San Piero? Non poteva essere che Bruno Ducci, modellista appassionato di aerei, tanto da averne costruiti ben due con le proprie mani (vedi il famoso Poppy nelle foto n. 1 e 1bis). Di Bruno e del figlio Carlo, che conducono insieme l’Albergo e l’Accademia di famiglia ‘La Felicina’, posti nell’antica Piazza Colonna del centro storico di San Piero a Sieve, dei loro hobbies e delle loro competenze, abbiamo già parlato in una recente occasione (articolo qui): questa quindi è una nuova storia. Una delle tante che il poliedrico Bruno (classe 1931), il quale unisce l’interesse ad una lucida memoria, tiene in serbo per sorprenderci al momento giusto.
Riguarda appunto Guido Masiero, nato a Padova nel 1895, asso dell’aviazione e con più di una
medaglia al valor militare, che effettuò la trasvolata Roma-Tokyo su un biplano Ansaldo SVA9, come – fra gli altri – l’amico e collega Arturo Ferrarin.
Il progetto di questa traversata aerea sembra essere scaturito dalla mente ‘vagante’ diGabriele D’Annunzio, e fu sposato subito dal governo, forse anche per distogliere l’attenzione dei suoi
migliori aviatori dalla questione incandescente di Fiume, che invece assorbiva completamente gli ardori del Vate: egli infatti non fece parte di questa iniziativa con Masiero e Ferrarin, benchè da lui stesso pensata. Terminata da poco la Grande Guerra, in un’epoca nella quale i primi collegamenti civili erano ancora pionieristici, la fama di raid aerei compiuti da uomini volanti andava a inorgoglire le rispettive nazioni, come nel caso della trasvolata Londra-Darwin (Australia) dei piloti inglesi Ross e Keith Smith, solo per citarne una. Anche l’Italia quindi, che dopo il primo conflitto mondiale stava vivendo frustrazioni conseguenti alle grandi tensioni sociali e politiche, ebbe la sua dose di gloria con il raid Roma-Tokio, per il quale si offrì volontario anche il nostro Guido Masiero.
I nove velivoli individuati, dei quali quattro bombardieri Caproni e cinque SVA9 biposto, del tipo di quelli protagonisti del leggendario volo su Vienna del 09 agosto 1918, partirono scaglionati dall’aeroporto di Centocelle. Gli aerei di Masiero e Ferrarin decollarono il 14 febbraio 1920, e furono gli unici dell’intera flotta a tagliare il traguardo di Tokio, il 31 maggio dello stesso anno, dopo centosei giorni suddivisi in trenta tappe, ad una velocità media di 106 km/h.
L’impresa fu accolta con entusiasmo dalle autorità e popolazioni dai vari Stati, ed in particolare dal paese di destinazione finale, il Giappone, dove furono acclamati da una folla di 200.000 persone e salutati dall’Imperatrice.
Per l’occasione, furono decretati niente di meno che quarantadue giorni di festeggiamenti. Ma in Italia, nonostante le premesse, e i venti milioni di lire investi per l’azione, nessun nota o evento, perlomeno di ufficiale. Addirittura sembra che il viaggio di ritorno sia stato pagato di tasca propria da parte degli equipaggi… . Facile crederci, date le polemiche nell’opinione pubblica suscitate dall’ingente investimento occorso per sostenere i costi della missione, a fronte di una nazione stremata dalla fame. Tornando al presente, Bruno Ducci rammenta che suo padre Carlo, che oltre a seguire l’albergo aveva anche un’impresa di trasporti, portò con un suo barroccio trainato da cavalli un intero aereo di Masiero smontato pezzo dopo pezzo, dall’abitazione del pilota, la bella villa di Cignano, nell’allora Comune di Scarperia, fino alla stazione ferroviaria di San Piero a Sieve – direzione Roma.
Una ‘spedizione’, questa volta terrestre, condotta da Bruno stesso e dall’amico e compagno di
avventure Marcello Mari, ci permette di visitare il sito ovviamente dall’esterno, in quanto la proprietà è interamente recintata.
Pare che la dimora venisse chiamata ‘la villa rossa di Masiero’ per il colore della tinteggiatura esterna. Adesso non è più così ma, a ben guardare, anche dopo più di uno strato di tinta, Marcellino nota che un residuo di tonalità cardinale lo si può ancora scorgere in alcuni punti. Quello che però suscita più emozione, sempre dai racconti di Bruno, è l’immaginare come un lungo rettilineo campestre contiguo all’edificio, fungesse da pista personale di decollo e atterraggio per i voli di Masiero.
Anche se in nessuno dei testi messi gentilmente a disposizione dalla famiglia Ducci, né in altre fonti consultate vengono citati questi luoghi, la notizia che il nostro eroe abbia avuto un legame con il Mugello è confermata da accertamenti e informazioni ricevute anche dai suoi parenti. Gli stessi infatti indicano come la consorte, Antonietta Sizzi, abitasse all’epoca nei pressi di Cignano, e che la coppia si sia sposata a Borgo San Lorenzo il 01 settembre 1935, per stabilirsi poi a Roma.
Verosimilmente, quindi, l’aviatore deve aver conosciuto la ragazza proprio durante la sua
permanenza alla villa, dalla quale si innalzava con i suoi inseparabili apparecchi su uno dei quali, come del resto era avvenuto più di un anno prima per Ferrarin, trovò la morte nel novembre del ’42 a Cinisello Balsamo, durante un collaudo. A cento anni dall’impresa considerata ancora oggi tra le più straordinarie dell’aviazione, l’anniversario è stato ricordato da più parti: in primis, con una cerimonia al Senato della Repubblica (fine 2019), e poi davanti al monumento commemorativo nell’aeroporto di Centocelle, il 14 febbraio dell’anno scorso, alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, dell’Ambasciatore del Giappone in Italia e naturalmente dei parenti dei piloti. Una vicenda, quella di Guido Masiero, da tenere presente negli scaffali di storia locale anche per il legame con i nostri luoghi, e con un valoroso protagonista da non dimenticare, la cui vita e le cui imprese meriterebbero di essere approfondite.Per chi voglia intanto accedere alle suggestive immagini del filmato storico del volo (link qui).
Un ringraziamento a Bruno e Carlo Ducci, Marcello Mari, Franco Salvatici e l’Anagrafe di Scarperia e San Piero, Renata e Gianfranco Chiarelli, Giovanni e Marcella Conti. Un ringraziamento particolare per la disponibilità e l’interesse ai rappresentanti delle famiglie Sizzi e Masiero: Annarosa Polverini Masiero, Marina e Lucia Masiero, Sonia e Guido Sizzi.
Elisabetta Boni
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 14 marzo 2021