I Medici e le pale d’altare del Mugello
MUGELLO – Il recente restauro di un’opera del Beato Angelico, la famosissima “Pala di Bosco ai Frati”, dipinta su commissione di Cosimo “il Vecchio”, ormai da secoli trasferita nel museo di San Marco a Firenze, ci offre lo spunto per ricordare anche altre due preziose tavole d’altare, volute da i Medici per questo territorio: la “Pala di Cafaggiolo” e la “Pala di Trebbio”.
La pala di Cafaggiolo – Il dipinto, sicuramente realizzato per la cappella della villa di Cafaggiolo, forse su commissione di Piero di Cosimo de’ Medici (Firenze, 1416 – Firenze, 1469) detto il “Gottoso”, sembrerebbe correlato alla nascita del suo secondogenito, Giuliano, con una datazione collocabile attorno al 1451, circa. Opera del pittore Alesso (Alessio) Baldovinétti (Firenze, 1425 – Firenze, 1499). La pala venne trasferita nella Galleria degli Uffizi il 17 giugno 1796, in seguito nel periodo bellico e post liberazione, dal 1940 al 1948, in altri luoghi di ricovero, infine di nuovo nella Galleria degli Uffizi dal 24 giugno 1948.
La pala di Trebbio – Realizzata per ordine di Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici (Firenze, 1463 – Firenze, 1503) detto “Lorenzo il Popolano”, il ramo di famiglia collaterale a quello cosiddetto principale di Cafaggiolo, era sistemata nella cappella dell’Ascensione, vicina al castello. E’ una tavola d’altare attribuita a Sandro Botticelli, ovvero Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi (Firenze, 1445 – Firenze, 1510), ed alla sua bottega, databile fra il 1497 ed il 1499. Venne registrata in uscita, dall’allora fattoria del Trebbio, il 12 maggio 1873 per essere trasferita prima nella Galleria degli Uffizi e, successivamente, dal 3 dicembre 1942 nella Galleria dell’Accademia.
La pala di Bosco ai Frati – Infine, per ultima, quella che appartenne al convento di San Bonaventura, già dalla seconda metà del XV secolo, frutto delle donazioni votive di Cosimo dei Medici (Firenze, 1389 – Careggi, 1464), il “Pater Patriae”, detto “il Vecchio”, in omaggio alla chiesa di Bosco ai Frati. Nell’unico resoconto dell’epoca, il manoscritto la “Relazione” di Fra’ Giuliano Ughi della Cavallina, testo che è la fonte primaria sulle notizie del luogo, si annotò l’esistenza di un grande dipinto posto sull’altare maggiore con queste parole : “La bella tavola dell’altar maggiore la quale dipinse un frate di San Domenico.”. L’autore del dipinto, indicato come il frate di San Domenico, è Fra’ Giovanni da Fiesole, detto il “Beato Angelico” (Vicchio, 1395 – Roma, 1455). La tavola è datata fra il 1450 ed 1452. A seguito del trasferimento imposto dalle normative granducali (1777), la pala venne prima ospitata presso la Galleria degli Uffizi ed in seguito nel Museo di San Marco a Firenze.
Gianni Frilli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 19 giugno 2021