La stazione di Fornello entra nei “Luoghi del cuore FAI”.
VICCHIO – Qualche casa sparsa e quella stazione che, per anni, è stata il centro della vita dei pochi abitanti di Fornello piccola, piccolissima, località del Comune di Vicchio, ormai dismessa da oltre 50 anni. Ora a Fornello si arriva solo a piedi, o in mountain bike, passando da Gattaia o scendendo il crinale che separa il Mugello dalla Romagna.
È vero che della stazione non è rimasto altro che qualche rudere e quella stazione ormai abbandonata ma mai dimenticata. Qualche anno fa Daniele Guidi, laureato in Pianificazione della città, del territorio e del paesaggio, si è visto affidare come argomento di tesi per il recupero del luogo. E se ne è innamorato. Da lì è partita una battaglia, con il comitato “Prossima fermata Fornello”, per farlo entrare tra i “Luoghi del cuore FAI” e finalmente quest’obbiettivo è stato raggiunto. L’idea è di riadattare la vecchia stazione ad uso degli escursionisti e dei cicloturisti recuperando l’edificio trasformandolo in un rifugio/foresteria ma anche in un’aula didattica, in un’officina per Mountain Bike, in un centro visite attrezzato e poi…chissà, magari si potrebbe chiedere alle Ferrovie il ripristino della fermata.
In attesa di entrare a far parte dei “Luoghi del cuore” era già partito un lavoro per il recupero della zona, grazie alla sezione Cai di Firenze che ha ripulito e segnalare il sentiero, numero 56, che da Gattaia sale a Fornello.
Anche lo scrittore Paolo Casadio ha contribuito alla rinascita di questo luogo, grazie al suo romanzo “Il bambino del treno”, che racconta la storia, ambientata durante la seconda guerra mondiale, del giovane capostazione Giovannino Tini, esiliato proprio a Fornello, della sua bella moglie Lucia che non tarda ad affezionarsi ai nuovi concittadini ed a quel posto tanto magico, e del figlio Romeo (articolo qui).
Irene De Vito
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 13 novembre 2019
È un luogo fantastico e affascinante.