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La storia e le immagini di Pratalecchia, suggestivo agglomerato firenzuolino, da decenni abbandonato

FIRENZUOLA – Dopo una ripida salita, che parte dalla via Montanara, in località Pianaccia, si giunge a Pratalecchia, borgo appenninico posto a circa 600 metri s.l.m., oggi quasi completamente abbandonato.

Luogo assai suggestivo, è circondato da un castagneto secolare che nel passato costituiva la principale risorsa economica e alimentare.

Il borgo è attraversato da una strada principale, a sinistra della quale si trovavano gli edifici adibiti ad abitazione, mentre a destra le costruzioni destinate ad usi diciamo lavorativi, tra cui ben tre seccatoi, di diversa grandezza e dei quali uno ancora attivo, a sottolineare l’importanza della lavorazione dei marroni in questo sperduto angolo dell’appennino.

Apparteneva al popolo di San Piero Santerno, con la cui chiesa era collegato da una disagevole mulattiera utilizzata per assistere alle funzioni religiose, mancando sul posto qualsiasi oratorio o cappella o altro edificio di culto.

Portale con datazione più antica. (Foto di Alberto Adalberti)

Progressivamente spopolato dagli anni 60, contava al principio del novecento circa 80 abitanti, ridotti a 16 nel 1951 secondo il rilevamento del censimento di quell’anno. Una datazione, sullo stipite di un portale, indica 1814, a testimoniare che all’epoca il borgo era già abitato.

Nel Catasto Granducale del 1834 è rappresentata, anche con una pianta del borgo. Altri riferimenti storici non ne ho trovati, salvo una menzione negli annali dell’Ufficio meteorologico italiano, riguardante una nevicata lì verificatasi il 14 settembre 1882.

Sergio Moncelli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 18 settembre 2022

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One Comment

  1. Giuseppe Settembre 21, 2022 at 11:05 pm Reply

    Bellissime foto, davvero suggestivo, e purtroppo nostalgico. Dopo gli anni ’50 tutti i territori montani del centro-sud hanno conosciuto un progressivo e rapido spopolamento, culminato negli anni ’80. Dopo un rallentamento parziale, ora è ricominciata la discesa, ma chissà… Intanto in una foto si vedono delle mollette attaccapanni, non ci sarà mica qualcuno!?
    Il 14 settembre 1882, e nei giorni successivi, c’è sicuramente stata un’irruzione di aria piuttosto fresca per la stagione; deve essersi verificato un forte temporale, probabilmente con grandine. Dalle carte storiche si evince che la neve sia rimasta ben al di sopra dei 1500m.

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