“Le api”, un racconto in tre parti di Luca Tagliaferri – Terza parte
MUGELLO – La terza parte della storia raccontata da Luca Tagliaferri (seconda parte qui).
La vicenda mi ha coinvolto. Allora ho deciso di rendermi autonomo e autosufficiente. Ho comprato le attrezzature necessarie per questa attività. A leve e affumicatore ho aggiunto il banco per disopercolare, la sceratrice solare; poi telaini e fogli cerei, nutritori per l’inverno, escludiregina, trappola per polline, smielatore manuale per otto telaini alla volta, ed infine due maturatori con filtro da 50 e 200 chili rispettivamente.
Ho continuato la mia attività seguendo anche le indicazioni suggerite nel libro “Apicoltura Moderna” del sacerdote di Borgo San Lorenzo, don Giotto Ulivi. Nel mese di Giugno ho completato la mia prima raccolta di miele con una ventina di chili, tutti ad uso familiare. Continuo il mio aggiornamento leggendo ancora libri, adesso sui prodotti apistici. Miele, polline, propoli e pappa reale, e sulla loro produzione con scopi familiari e circolari.
Ho poi raddoppiato il mio patrimonio da 4 a 8 famiglie poi a 16 e sono arrivato fino ad allevarne 22. Qui mi sono fermato per due motivi: l’arrivo delle malattie ed il tempo disponibile. Sono purtroppo arrivate in sequenza la Peste Europea, debellata, la Peste Americana, debellata, ed infine la Varroa Jacobsoni, curata per un paio di anni con successi molto parziali.
Alla fine ho dovuto cedere alla Varroa: allora le cure prevedevano trattamenti durante l’anno apistico con uso di potenti veleni che andavano anche nel miele. Soprattutto per questo ho deciso di smettere, aspettando che venissero tempi migliori. Le api sono morte, l’attrezzatura l’ho venduta, togliendo così la possibilità di ricominciare. Ora che la Varroa è sotto controllo, per me purtroppo è tardi per ricominciare
Scoronconcolo Asino Sapiente
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 2 Marzo 2024