Mazzoni, Marisa. Io che amo le pellicce. – Milano : Nuovi autori, 1994. – 136 p. 21 cm. – (Narrativa)
Collana: Narrativa
Classe Dewey: 853.9
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Biblioteca Borgo San Lorenzo
Gli equivoci di un amore -scrive Massimo Griffo- dove si specchiano l’illusione e l’inganno, la vocazione di un latin lover che distribuisce piacere e consolazione, il dramma di una giovane vita che si distrugge per odio, dolcezze di sentimenti, violenze, messaggi che vengono d’oltre tomba, slanci e cupezze, rancori. Istantanee di vita in cui si mescolano le speranze e gli errori, le gioie e le delusioni, rispecchiando in frammenti esemplari la nostra realtà quotidiana. Marisa Mazzoni, alla sua seconda prova letteraria, dimostra di saper dosare meglio di tanti più celebrati autori le contraddizioni dell’esistenza e dell’animo umano descrivendole con uno stile sciolto e spigliato che trascina il lettore, senza mai peccare di stravaganza, verso una conclusione originale e inattesa.
“Io che amo le pellicce” riscuote un buon successo di critica e di pubblico. Il critico internazionale Carlo Laurenti dedica a questa raccolta di racconti una recensione di 4 colonne su Il Giornale, dichiarando di aver scelto il libro fra le migliaia che arrivano sul suo tavolo, laureando Marisa Mazzoni “scrittrice”.