“Naturalisti in Mugello”. Massimo Squarcini “racconta” Paolo Bassani ed il suo libro
VICCHIO – È stato presentato nei giorni scorsi a Vicchio (articolo qui) il bel volume di Paolo Bassani “Naturalisti in Mugello”. Pubblichiamo di seguito l’intervento pronunciato alla presentazione da Massimo Squarcini, fotografo naturalistico:
Si inizia sempre dicendo due parole sull’autore. In questo caso credo che sia noto ai più ma quei pochi che non lo conoscono sappiano che è nato a Faenza qualche anno fa e che dopo la laurea in Geologia all’Università di Bologna si è trasferito, nei primi anni ‘70, nel Mugello dove ha insegnato al Liceo Giotto Ulivi fino al suo pensionamento.
La sua formazione da geologo si è poi inserita in una visione più allargata, a comprendere tutti gli organismi, vegetali e soprattutto animali, che crescono e vivono nei vari ambienti fisici, in una visione ecologica di relazioni tra di essi. Questa curiosità individuale si sposa con il desiderio di condivisione e coinvolgimento che ne ha sempre caratterizzato la persona oltre che la sua professione di insegnante.
Ha partecipato all’avvio dell’indirizzo agrario dell’Istituto Giotto Ulivi, contribuito alla costituzione del Museo Naturalistico del Liceo, organizzato corsi per Operatori Faunistici, è stato Consigliere del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi – Monte Falterona – Campigna, con un gruppo di amici ha dato vita all’associazione Osservatorio Naturalistico Mugellano (ONM).
Questa è stata un’associazione che ha riunito diverse persone, laureati e non, tutti accomunati dalla passione per la Natura, ed ha operato per una conoscenza più profonda del nostro Mugello secondo una visione, portata avanti con generosità ed umiltà da Paolo, di coinvolgimento di tutti: la cosiddetta “Citizen Science”. I semplici cittadini dilettanti possono partecipare alla ricerca scientifica; quindi il geologo, il naturalista, il semplice appassionato, il fotografo naturalista, il cercatore di funghi ed anche il cacciatore partecipano alla raccolta dati e alla loro organizzazione in un organico progetto scientifico.
Sono nati così, come collaborazioni tra Enti e Comuni, Università e associazioni, soci dell’ONM e cittadini interessati, molti lavori:
– 25 anni di raccolta dati sulla presenza di uccelli, migranti e stanziali
– il progetto di un Atlante della fauna e della flora del Mugello
– ricerca sul merlo acquaiolo (Cinckus cinclus), (1999)
– ricerca sulla presenza del lupo nel Mugello, (1994)
– ricerca sul barbagianni (Tyto alba)
– ricerca sui coleotteri
– Orchidee spontanee del Mugello (2005)
– Fiori spontanei del Mugello (2016).
Mentre scrivo questo e penso al tempo passato con Paolo, al tempo che lui ha dedicato a tutti noi, alle tante iniziative che ha realizzato, agli anni del suo insegnamento durante i quali ha cercato di trasmettere una visione più ampia della complesse relazioni intorno a noi e l’amore e la curiosità per il mondo in tutte le sue forme.
Quando penso a questo mi appare evidente quanto il suo lavoro abbia contribuito alla formazione della nostra comunità e quanto si debba essere grati a persone come Paolo che ci hanno aiutati a crescere. Credo che in quanto detto ci sia il senso di questo lavoro.
E veniamo brevemente al libro, libro che mi è piaciuto, per diversi motivi. Semplicemente posso dire che è scritto bene, chiaro e non accademico, colloquiale e simpatico; il testo è alternato a fotografie che lo illustrano e danno ritmo all’impaginato. Il titolo “Naturalisti in Mugello” è un chiaro e affettuoso omaggio di Paolo a tutti i Naturalisti Curiosi che ne hanno condiviso la passione e l’amicizia.
Il testo è composto da articoli scritti negli ultimi anni, qui riuniti e rivisti, e si sviluppa su tre piani narrativi. Il principale approfondisce la presenza e la biologia di tanti animali fornendo un chiaro quadro della ricchezza di specie presenti nel Mugello: si parla di Roditori (istrice e piccoli topolini); di Insettivori (toporagni); di grandi Ungulati (caprioli, daini e cervi); di Carnivori come il lupo; delle acrobazie amorose delle lumache; di Anfibi poco conosciuti (salamandre pezzate e tritoni) e molto altro.
Questa narrazione si cala nel contesto storico personale di Paolo, nella sua vita, e quindi parlando dei suoi incontri con gli animali parla anche dei suoi anni mugellani, della sua voglia di esplorare la vallata, del suo lavoro che lo ha portato a contatto con innumerevoli persone, degli amici frequentati, delle esperienze vissute. A volte, leggendo, ho avuto l’impressione di un parlottare tranquillo, come tra amici che si raccontano cose viste e fatte.
Tutto questo si sviluppa tratteggiando sullo sfondo un’emergenza quanto mai attuale quale quella del Cambiamento Climatico, caratterizzato da un innalzamento delle temperature medie del globo terrestre che da luogo a fenomeni atmosferici sempre più estremi e frequenti. Cambiamento in atto da tempo (la scienziata americana Eunice Newton Foote teorizzò l’effetto serra a metà ‘800, ma non fu considerata perché donna) e a cui stanno cercando di adattarsi animali e piante: gli uccelli migratori cambiando periodi di arrivo e partenze o non partendo affatto, le piante anticipando le fioriture, le specie montane spingendosi sempre più su.
Concludo dicendo che l’ultimo capitolo è ben diverso dai precedenti, di carattere molto scientifico, anche se portato ad un livello comprensibile ai più, e molto interessante, riguardandoci più direttamente ma nel contempo, attraverso studi originali sul genoma umano, mostrandoci in modo inaspettato, quanto abbiamo in comune con altri esseri, anzi: quanto abbiamo di loro dentro di noi.
Massimo Squarcini
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 23 Aprile 2024