Nomen Nescio (Storie dall’Alto Mugello)
PALAZZUOLO SUL SENIO – Tempo addietro, durante la clausura dovuta alla pandemia, decisi di effettuare alcune ricerche riguardo il ramo materno della mia famiglia, quello che porta il singolare cognome di SDRUCCIOLI. Sperando, quindi, in un colpo di fortuna scrissi all’ Istituto degli innocenti di Firenze dove, secondo i racconti familiari, avrebbe avuto origine il ramo predetto. Dopo alcune settimane mi è giunta, dall’istituto, l’ estratto e il documento di nascita di Filippo Sdruccioli, nonno del mio nonno materno e qui inizia la leggenda la quale vuole che il padre fosse un sacerdote che la storia affermerebbe essere un nobile benestante che non svolgeva servizio pastorale rimanendo nella villa padronale a vivere i suoi giorni e che riportò a casa, a Misileo, nel comune di Palazzuolo sul Senio, questo figlio che seguì nel corso degli anni. La nascita di un cognome estremamente peculiare nell’Alto Mugello trova origine in quella vecchia pagina ingiallita conservata in un vecchio archivio. E cercando una qualche ragione a questa bizzarria grafica mi piace pensare che lo scrivano che vergò quel cognome sul foglio del registro pensasse che, in fondo, sono sdruccioli, e quindi con l’ accento sulla terzultima sillaba, tutti i cognomi dell’area mitteleuropea.
Gli anni passarono e Filippo crebbe e, dopo essersi sposato, andò a vivere a Campolungo di sotto, muta testimone di un tempo lontano e di una famiglia piuttosto particolare agli occhi contemporanei. Filippo per vivere svolge il mestiere di vetturale fra i due comuni da Palazzuolo e Casola. Incredibile ma vero era proprietario di un paio di muli e di un carretto rosso per svolgere la sua attività. Probabilmente il padre naturale, per instradare questo figlio accidentale gli ha dato dei soldi per aiutarlo nella vita.
Comunque la sua famiglia non è molto fortunata. nel 1861 si è sposato una prima volta con Chiara Poli che gli ha dato tre figli. La prima, Maria, morirà sedicenne cadendo accidentalmente da un melo vicino a casa. i due maschi, invece, godranno di vita più lunga e il primo, Gianni, seguirà le orme paterne diventando vetturale e il secondo, Pasquale, dopo aver iniziato la carriera imprenditoriale come oste emigrò in Umbria cercando di rifarsi una vita. Dopo la morte della prima moglie si risposò con Cherubina Baldassarri la quale gli diede altri tre figli: Chiarina, Fausta, Giuseppa ma le prime due moriranno di difterite nel 1876 a distanza di un giorno l’ una dall’ altra. Immarcescibile la presenza della suocera (madre di Cherubina), Lauretana, la quale fu tra le prime nonagenarie di Palazzuolo. Despota e coriacea non si voleva ricordare di lei nemmeno sorella morte. Filippo, dopo una vita dura che gli porterà a far seppellire due mogli e tre figlie. Si addormenterà per sempre nel 1921. Attende la resurrezione della carne nel piccolo cimitero di Misileo dove, insieme ai suoi cari, è sorvolato dalle bianche nubi portate del vento verso la marina.
Gianfranco Poli © Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 12 Novembre 2021