SCARPERIA E SAN PIERO – “A Dio Misericordioso Onnipotente alla Madre di Dio al Santo Francesco Saverio, apostolo delle Indie, alla Santa Marta Vergine (di Betania, amica di Gesù) Io Francesco Saverio Novelli e Marta Becattelli, fedelissimi coniugi, dedicarono questa piccola cappella nell’anno 1736.” Questa espressiva dedica si poteva leggere al di sotto dell’altare della cappellina mortuaria a San Piero a Sieve dove sabato 28 giugno, nel tardo pomeriggio, è stata inaugurata e benedetta la pittura su tela del settecento, opera di pittore ignoto, appena restaurata e riproducente la dedica (foto 1).
All’inaugurazione ha partecipato un numeroso ed interessato pubblico, insieme al sindaco Federico Ignesti, all’assessora alla cultura Marta Cappelli, e al pievano Don Daniele Centorbi. Era presente anche il restauratore del dipinto professor Stefano Garosi, che ha illustrato con dovizia di particolari le principali fasi del lavoro svolto, riscuotendo grande plauso da parte dei presenti. A restauro ultimato, si può ben dire che il pittore settecentesco si sia immesso nel soggetto trascurando gli aspetti formali della rappresentazione, e privilegiando invece particolari personali degli offerenti.
Così Santa Marta è rappresentata come una giovane dai capelli rossi, particolare forse contrastante con la capigliatura di una palestinese, ma sicuramente una dote personale di Marta Becattelli, la donante. Ancora le chiavi di casa e il sacchetto dei denari legati in vita ne fanno la custode della casa. Anche l’immagine di San Francesco Saverio con la stola incrociata in vita a formare l’iniziale della parola greca Cristo, lo collocano nella memoria dei primi gesuiti.
Ancora una volta il paese di San Piero a Sieve si è arricchito di un’opera d’arte che va a rendere più accogliente la cappella mortuaria del paese che come ha detto Don Daniele “è pronta prima o poi ad accogliere al meglio tutti i paesani”. Un ringraziamento particolare alle associazioni Comitato 2012 II, Mani di Donna e Pasta di Mais che hanno finanziato il restauro, a Don Daniele Centorbi e al dottor Luca Barletti che tanto hanno fatto perché il restauro andasse a buon fine, ai tanti volontari che hanno contribuito con la loro partecipazione alle iniziative delle associazioni. La serata si è conclusa con un gradito rinfresco offerto a tutti i presenti.
Gianfranco Grossi
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 30 Giugno 2025