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Suor Diomira e il terremoto

FIRENZUOLA – La venerabile suor Diomira Allegri nacque a Firenzuola il 26 aprile 1651; i genitori erano Benedetto Allegri, che svolgeva l’attività di mercante, e Maria Nencetti, il cui padre Pietro, era agente alla fattoria Dini alle Cascine di Erbaia, nei pressi di Montecarelli. Fu battezzata il solito giorno della nascita col nome di Margherita, ebbe come madrina Francesca Giovacchini, che poi le insegnò a leggere e anche a suonare il violino.


Un episodio importante della sua vita avvenne all’età di sette anni, nel 1658; un forte terremoto si abbatté nella zona di Firenzuola; la madre, vedendo tremare i muri e crollare alcuni edifici, prese i figli e uscì precipitosamente dalla sua casa, rifugiandosi, con altri firenzuolini, fuori dalla porta Fiorentina, davanti ad un’immagine della Madonna che lì si trovava. Quando vi giunse si accorse che mancava la piccola Margherita, che era rimasta, come suo solito, a pregare in una piccola stanza ai piani alti della casa. Tornò indietro e vide che la stanza della figlia era rimasta isolata, in seguito al crollo delle murature contigue. Angosciata implorò il soccorso divino ed ecco che, dopo poco tempo, la trovò, condotta da mano invisibile, in un vicino cortile. Interrogata dalla madre, Margherita raccontò di essersi trovata senza possibilità di scendere, a causa della caduta degli edifici vicini, e che l’unica possibilità di uscire sarebbe stata di gettarsi, con forte rischio della vita, dalla finestra; disse, che quando aveva perso ogni speranza, le era apparso un giovane, che lei riteneva fosse il suo angelo custode, che l’aveva, senza spiegarsi come, tolta dalla sua camera e posta nel cortiletto dove era stata trovata.
Questo fatto la turbò e la colpì profondamente, fu in questa occasione che pronunciò la sua profezia: “Firenzuola sarà scossa ma non percossa”, intendendo che in caso di terremoto il paese non avrebbe subito grossi danni.
Suor Diomira morì, in odore di santità, il 17 dicembre 1677 a Firenze nel convento delle suore Stabilite nella Carità, che allora si trovava in via della Scala. Il granduca Cosimo III, addolorato, mandò il pittore Carlo Dolci ad eseguire il ritratto della venerabile; il ritratto rimasto a lungo semisconosciuto è stato esposto nella mostra “L’altra metà del cielo, storia di donne” nel Museo di Casa Martelli a Firenze, tenutasi dal dicembre 2014 al marzo 2015.

La casa degli Allegri, a Firenzuola era situata accanto all’albergo della Scala, nella parte del corso che dalla piazza andava verso porta Fiorentina. L’albergo della Scala era il più importante del paese, fin quando vi passava la strada appenninica per Bologna. All’inizio dell’Ottocento, la casa della venerabile e la locanda, vennero accorpati per costituire il seminario.
Nella stanza dove Margherita aveva passato la sua vita prima di entrare in convento, c’era un’immagine dipinta della Madonna del Buonconsiglio, che a Firenzuola venne chiamata Madonna dei Terremoti e che fu oggetto di devozione dei seminaristi e del popolo; una copia dell’immagine si trovava anche nella cappella del seminario, prima della distruzione della seconda guerra mondiale.
Nella parete esterna di quella che fu la casa della santa fu anche posta una lapide, della cui iscrizione ho messo un’immagine.

nelle foto: Il ritratto di suor Diomira tratto sua biografia scritta da Pierluigi Malaspina e stampata nel 1704 e il testo della lapide posta sul seminario dove era la casa della venerabile.

Sergio Moncelli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 22 giugno 2019

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