Tra arte e intelligenza artificiale, come nascono le opere di Nyx
VAGLIA – Roberto Tozzini, in arte Nyx, è un “art digital creative” che abita i Mugello, nel Comune di Vaglia, che sta preparando una mostra personale dal titolo “FUSIONI D’ARTE – L’alchimia del Nuovo Rinascimento: fra Codice e Colore”, che si terrà dal 14 dicembre 2024 a Firenze.
Lei si definisce un art digital creative, cosa significa?
“Non amo particolarmente i termini inglesi, ma nel mio settore il termine “artista digitale” può suscitare dubbi, poiché molte espressioni artistiche sono ormai etichettate con parole anglosassoni. Per essere chiari, sono un artista che invece di usare i pennelli tradizionali, impiega strumenti digitali e intelligenza artificiale. Detto questo, il processo non si ferma lì: spesso rifinisco le opere stampate aggiungendo dettagli a mano con pennelli e colori acrilici, riportando così il digitale nel mondo fisico”.
Ci racconti il suo percorso. Che mestiere fa nella vita e come è arrivato a questo tipo di arte?
“Attualmente sono in pensione, ma nel corso della mia carriera ho avuto esperienze molto diverse tra loro: ho iniziato come direttore di produzione in una nota azienda cartografica, poi ho gestito un negozio di musica, per infine dedicarmi al campo sociale. In gioventù mi dilettavo con la pittura, ma non ero soddisfatto dei risultati e così ho gradualmente abbandonato questa passione. All’inizio del 2022, un amico mi mostrò alcune immagini create con un programma di intelligenza artificiale. Sebbene i suoi lavori non mi piacessero particolarmente, vidi in quella tecnologia un potenziale incredibile. Mi sono immerso completamente nello studio dei programmi, cercando di capire se fosse possibile creare vera arte attraverso di essi. Oggi, dopo un lungo percorso di apprendimento, posso dire di aver trovato la mia voce creativa nel mondo digitale”.
Nyx, cosa significa il suo nome d’arte?
“Nyx era la dea greca della notte, un nome che ho scelto per sfidare la classica associazione della notte con l’oscurità e la mancanza di colore. Le mie opere, infatti, sono un tripudio di colori vibranti, una sorta di dichiarazione che anche nel buio più profondo può esplodere la luce della creatività”.
Si è trasferito in Mugello nel 1986, cosa l’ha portata nel nostro territorio? Dove abitava prima?
“Ho vissuto i miei primi 34 anni a Firenze, la mia città natale. Poi, mia moglie ed io abbiamo sentito l’esigenza di una vita più serena, a contatto con la natura. Abbiamo cercato a lungo un luogo che rispecchiasse questa nostra aspirazione e l’abbiamo trovato nel comune di Vaglia, nel Mugello. Da allora, non abbiamo mai messo in discussione la nostra scelta: qui abbiamo trovato il nostro equilibrio”.
Come nasce una sua opera? Ci racconti il processo che segue.
“Tutto parte dalla mia immaginazione. Può essere ispirato da un sogno, da un’esperienza quotidiana o dalla lettura di una biografia. Nella mia mente visualizzo un’immagine come se catturassi un istante di ciò che ho vissuto o pensato. Da lì, inizio a lavorare con un programma di intelligenza artificiale, che mi aiuta a creare una bozza. Successivamente intervengo con software grafici e di fotoritocco per apportare le modifiche necessarie finché l’opera non corrisponde esattamente alla visione mentale che ho avuto. Quando il lavoro digitale è completo, decido se realizzare un NFT (no fungible token) o se stamparlo. Se scelgo la stampa, valuto se produrre una piccola serie su cartoncino o un pezzo unico su tela. In questo ultimo caso, spesso intervengo manualmente sulla stampa con pennelli e colori acrilici, restituendo così un tocco artigianale all’opera”.
Le sue opere sono un’esplosione di colore, cosa vogliono esprimere?
“Il mio obiettivo è trasmettere emozioni positive attraverso tre elementi chiave: Bellezza, Armonia e Colore. Viviamo in un mondo dove spesso siamo circondati da immagini e situazioni cupe, disarmoniche e prive di vita. Credo fermamente che per stare meglio abbiamo bisogno di bellezza. Un’opera che ci regala gioia, che ci sorprende con i suoi colori e ci fa stare bene, può avere un impatto significativo sulla nostra quotidianità. Il colore, quindi, è il mezzo con cui voglio comunicare sensazioni positive e creare un’esperienza visiva rigenerante”.
Progetti futuri? Ha contatti con realtà artistiche mugellane?
“Attualmente sto lavorando a una mostra personale che si terrà nel centro di Firenze dal 14 al 21 dicembre 2024. Saranno esposte 95 opere, tra NFT, stampe su cartoncino e tele, oltre a una serie di gadget con riproduzioni di alcuni miei lavori. Oltre a essere l’artista, sono anche il curatore dell’intera organizzazione della mostra, un impegno che ha richiesto oltre sei mesi di lavoro. Questo evento rappresenta per me un grande traguardo, in cui ho investito non solo la mia creatività ma anche la pianificazione e la gestione di ogni dettaglio espositivo.
Guardando più avanti, sto progettando un’opera monumentale composta da 81 “quadri” interconnessi, che insieme creano un’unica narrazione. È un progetto ambizioso, ancora in fase di sviluppo, ma rappresenta una sfida artistica entusiasmante.
Al momento non ho contatti con altre realtà artistiche nel Mugello, ma mi piacerebbe molto instaurare collaborazioni e connettermi con artisti del territorio nel prossimo futuro”.
Nicola Di Renzone
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 1 Novembre 2024
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