FIRENZUOLA – Nella zona di Casetta di Tiara gli oratori di cui ho trovato notizia sono tre.
Uno è l’oratorio della Visitazione che fu fatto costruire dall’arcivescovo Iacopo Antonio Morigia intorno al 1698 – 1700; al posto di questo sorse la Chiesa parrocchiale di Casetta di Tiara, che fu inaugurata nel 1715 e poi annessa al piviere di Camaggiore, legando così il suo destino religioso a quello di Firenzuola. Altri due, come si legge nel resoconto della visita pastorale dell’arcivescovo di Firenze Tommaso Della Gherardesca e nei quali fece anche una sosta, si trovavano uno all’Altello e l’altro a Pian della Ghiara (ora Pian dell’Aiara). Di questi, purtroppo, le fonti storiche non ci tramandato altre notizie e non è dato sapere neppure a chi erano dedicati.

Dell’oratorio dell’Altello non rimane nessuna traccia. Di quello di Pian dell’Aiara rimangono i resti; le pareti sono ancora in piedi, il tetto è parzialmente crollato; nella parete di fondo è ancora visibile la delicata la pittura murale che rappresenta due angeli.
Nel piccolo borgo accanto alla chiesa, che durante la seconda guerra mondiale fu sede di un piccolo ospedale partigiano, ormai il silenzio ha preso il sopravvento, le voci festose e tristi che l’hanno accompagnato per secoli sono solo un ricordo. I campi coltivati sono stati invasi dalla macchia, le abitazioni crollate, rimane solo questo piccolo oratorio, testimone della fede di chi ci ha preceduto, ma condannato anch’esso alla rovina.

Era una realtà piccola, invisibile agli occhi della storia, scomoda, lontana dalle vie di comunicazione, un luogo in cui bisognava lottare ogni giorno per poter sopravvivere ma importante per le persone che l’hanno abitata e costruita con fatica.
Cosa resterà quando scompariranno anche i ricordi di chi ci ha vissuto?
Sergio Moncelli