La chiesa di San Piero Santerno
FIRENZUOLA – San Piero Santerno, come è chiamata dai firenzuolini, è in realtà dedicata ai Santi Pietro e Paolo ed è una delle chiese più antiche del territorio di Firenzuola. Le prime notizie, secondo quello che ci dice il Repetti, risalgono al XII secolo.
Si trovava all’inizio della strada che portava in Romagna, correndo lungo il lato sinistro del Santerno. Una delle quattro porte della prima cerchia muraria di Firenzuola era rivolta verso la chiesa ed era chiamata Porta San Pietro. Nei pressi sorgevano il potente castello ubaldino di Monte Coloreta, che dal 1361 divenne definitivamente proprietà dei fiorentini, e il Castrum Santerni che nel 1332 si sottopose al Comune di Firenze, che poco dopo lo smantellò.
Nella parte pianeggiante, presso il fiume, si teneva periodicamente un mercato, fino a quando fu istituito e regolamentato quello di Firenzuola. La chiesa fu ricostruita completamente nel 1591, quando era parroco Agostini Bargellini. Ha fatto parte del piviere di Cornacchiaia fino al 1829, quando viene aggregata alla propositura di San Giovanni Battista, in quell’anno elevata a Pieve dall’arcivescovo di Firenze Ferdinando Minucci.
Dopo la morte di don Giosuè Scarpelli, avvenuta il 20 aprile 1843, fu nominato parroco don Pietro Vivoli, che nel settembre 1844 prese possesso della parrocchia, dove rimase fino al 1895. Nato il 21 settembre 1819 da Domenico e Francesca Vivoli, apparteneva a una delle famiglie più importanti di Firenzuola; in quella che sarebbe stata la sua parrocchia per più di cinquant’anni, si impegnò con numerosi lavori. Nel 1867 fece costruire l’elegante loggetta prospicente alla chiesa e la cantoria in legno all’interno, dove alloggia un organo dei primi dell’ottocento. Il 22 luglio 1880 inaugurò, alla presenza dell’Arcivescovo fiorentino Eugenio Cecconi, la suggestiva Via Crucis (vedi articolo La via crucis più suggestiva).
Nel 1881 eresse la bella cappella neogotica del cimitero, impreziosita negli anni ’20 da un portale in stile rinascimentale, opera di tre valenti scalpellini di Firenzuola (vedi articolo). Nel 1886 fu la volta del campanile. Morì il 25 luglio 1895. Nel 1898 venne nominato parroco don Domenico Conti, che nel 1903 fece fondere le campane per il campanile, nel 1908 installò il nuovo altar maggiore in pietra serena e nel 1920 allargò e restaurò la chiesa. Nel 1986 la parrocchia venne soppressa e accorpata a quella di San Giovanni Battista a Firenzuola.
Tra il 1999 e il 2002 la chiesa è stata completamente restaurata a cura della locale sezione degli Alpini. Una visione della composizione sociale della parrocchia, a metà dell’ottocento, ce la dà il censimento del 1841. La popolazione era costituita da 290 individui. Parroco era don Giosuè Scarpelli, ormai anziano, che conviveva con tre sorelle nubili e attempate: Margheria di 81 anni, Luisa di 69 e Stella di 65. In casa dimorava anche un tal Giovanni Baracani, sessantenne con funzioni di garzone.
Le famiglie erano 55: 12 di agricoltori possidenti, piccoli proprietari che lavoravano il loro terreno; un capofamiglia esercitava l’attività di mugnaio, un altro di commerciante di granaglie e il resto, levato qualche indigente, erano coloni o braccianti. L’istruzione era scarsa, solo cinque, oltre al parroco, erano dichiarati capaci di leggere e scrivere, e sette solo di leggere.
Il 20 luglio 1861, la parrocchia, ricevette la visita pastorale dell’arcivescovo Limberti; il canonico Guido Palagi, che faceva parte del seguito del presule, la descrisse così:
“Passammo il dì 20 a visitare la parrocchia di San Piero, che dista dal paese un miglio. Don Pietro Vivoli, che ne è il parroco, e che è fratello del Pievano di Ca’ Maggiore, volle che vi andassi seco fino dalla sera precedente, e la mattina venne poi Mons. Arcivescovo con tutti gli altri. Si passò una bella giornata, e fummo veramente soddisfatti del decoroso modo in cui è tenuta la Chiesa. Ci piacque tra le altre cose il vedere tutti i sacri paramenti distesi sulle pareti del coro, che faceano bellissima comparsa. Si parlò molto del venerando antecessore del Vivoli, che era un certo Scarpelli, uomo di santa vita e di santa morte, essendo morto mentre cantava le Litanie della Madonna colla sua sorella, che stava presso il suo letto”.
All’interno della chiesa si trovano:
Dietro l’altar maggiore – Una Madonna con Bambino tra San Francesco, San Pietro, San Giovanni Battista e San Carlo Borromeo. Di anonimo pittore e di mano non eccelsa, risalente al XVIII secolo. Al centro del dipinto si trova quella che si ritiene una veduta di Firenzuola, presa dalla parte del Santerno e di Porta Fiorentina.
Sull’altare laterale di destra – Un Crocifisso tra Santi ascrivibile al XVII secolo
Sull’altare laterale di sinistra – Una Madonna del Rosario tra San Domenico e Santa Caterina da Siena, risalente al XVIII secolo. E’ dipinta da un anonimo pittore che lavorò a Firenzuola, e le cui opere si trovano o si trovavano a San Michele a Monti, San Patrizio a Tirli e San Bartolomeo alle Valli. E’ provvista di un marchingegno che faceva scorrere una tela ricamata per coprire o scoprire il quadro.
Sull’altar maggiore – Un ciborio ligneo dorato con quattro colonne a tortiglione e cupola alla sommità probabilmente settecentesco; sullo sportellino reca una figura di Cristo con la croce sulla destra. E’ sormontato da un crocifisso raggiato in legno di area toscana del XIX secolo.
Nei pressi dell’altare si trova anche un Crocifisso ligneo da processione, ottocentesco.
All’esterno due lapidi: la prima a ricordo del giubileo sacerdotale di don Pietro Vivoli, l’altra è un ricordo di don Giosuè Scarpelli da parte delle sorelle Margherita, Luisa e Stella.
A titolo di curiosità: nella prima metà del novecento nella canonica trovò posto una piccola scuola elementare; nel locale museo della scuola si trovano due banchi molto belli provenienti da lì; negli anni trenta venne ospitata anche una colonia elioterapica per fanciulli, a ricordo rimangono due colonne che adornavano il cancello d’entrata.
Sergio Moncelli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 15 maggio 2022