BORGO SAN LORENZO – Collocata significativamente sullo stesso pilastro della Madonna giottesca (articolo qui) nella pieve di San Lorenzo (articolo qui), questa piccola tavola centinata, pannello centrale di un polittico smembrato e del quale sono stati identificati gli sportelli laterali, conservati in musei stranieri, (in verità, solo uno è conservato, mentre gli altri tre andarono distrutti nel 1913) raffigura la Madonna col Bambino, nello stesso atteggiamento che si intravede nella tavola di Giotto; ma con quale diverso esito: la figura della Vergine, dal volto dolcissimo e dal sorriso quasi compiaciuto, molto diverso dalla severità malinconica, presaga del destino del Figlio chiaramente avvertibile nel volto giottesco. La solida volumetria giottesca, il sottosquadro profondo delle pieghe del manto nella Madonna di Giotto si è tramutata in una figura esile e priva di peso e volume, tutta eleganza e ritmi lineari. I gesti del Bambino, una figura tanto monumentale nelle dimensioni quanto leggera e piatta, hanno perso molto della sincera affettuosità filiale che doveva avere nel capolavoro giottesco per assumere gli accenti di una raffinata cerimonia. Insomma, anche in questo caso, l’autore della tavoletta borghigiana, identificato in Niccolò di Pietro Gerini negli anni 1375-1380, pur senza dimenticare l’insegnamento giottesco, ha ormai virato nella direzione di un linguaggio più grazioso e raffinato, più astratto nella definizione dei volumi e nella scelta dei colori.
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2 commenti
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Esiste una bibliografia in merito? Chi è che ha fatto l’attribuzione a Niccolò di Pietro Gerini?