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Scrittore intervista scrittore. Andrea Tagliaferri con Roberto Venturini

BORGO SAN LORENZO – Uno scrittore che intervista altri scrittori. Andrea Tagliaferri, scrittore mugellano, ha avuto una buona idea. Interloquire con altri scrittori, per confrontarsi sul proprio personalissimo metodo di lavoro. Alcune di queste le farà dal vivo anche all’Ingorgo Letterario, che si terrà il 23 e 24 novembre a Villa Pecori Giraldi.

Dopo l’intervista a Valerio Aiolli, a Simone Innocenti, a Leonardo Gori ed a Luisanna Messeri, è il turno di Roberto Venturini, classe ’83, romano.


Penso che ogni scrittore abbia il suo personalissimo metodo di lavoro. Da scrittore sono incuriosito di sapere quello dei miei colleghi. Pongo alcune domande a Roberto Venturini, nato a Roma nel 1983. Ha lavorato come editor, redattore e lettore per diverse case editrici. É autore, soggettista e sceneggiatore della serie web Tutte le ragazze con una certa cultura. Ha pubblicato il suo romanzo d’esordio (vincitore premio Bagutta Opera prima) Tutte le ragazze con una certa cultura hanno almeno un poster di un quadro di Schiele appeso in camera con la casa editrice SEM.

Cos’è per te l’ispirazione (se esiste)? L’ispirazione per me è un conato creativo talmente pressante che se lo reprimi ti rimane nello stomaco ma se lo assecondi declina in quella roba meravigliosa, così identitaria da condizionarti la vita, che è, nel mio caso, l’atto della scrittura.

Hai un metodo di scrittura? Se sì, è cambiato negli anni? Se fossi molto più disciplinato il mio metodo di scrittura sarebbe in prima battuta quello di creare una gabbia molto solida, che i bravissimi chiamano struttura, entro la quale poi muovermi con la massima libertà. La seconda fase, quella della revisione, sarebbe la parte più meccanica: un lavoro d’artigiano a tutti gli effetti. Questo però spesso non accade (soprattutto agli indisciplinati) perché la scrittura è sottrazione ma anche e soprattutto smontaggio e assemblaggio.

Hai dei rituali di preparazione alla sessione di scrittura? Non ho dei rituali di preparazione alla sessione di scrittura ma sicuramente rituali, tic, che sono vere e proprie coazioni a ripetere, durante la stesura che per eccellenza è l’atto liturgico laico del caffè – sigaretta – caffè che scandisce le pause tra un capitolo e l’altro.

Qual è l’autore che più ti ha influenzato? L’autore che più mi ha influenzato è senza dubbio Dostoevskij.

Che libro stai leggendo? Il libro che attualmente sto leggendo è Bianco di Bret Easton Ellis.

Andrea Tagliaferri
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 22 novembre 2019

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