Come lavora uno scrittore? Andrea Tagliaferri intervista Valerio Aiolli
BORGO SAN LORENZO – Uno scrittore che intervista altri scrittori. Andrea Tagliaferri, scrittore mugellano, ha avuto una buona idea. Interloquire con altri scrittori, per confrontarsi sul loro modo di scrivere e per conoscere i loro gusti letterari. Saranno brevi interviste, che Tagliaferri pubblicherà periodicamente nella sezione cultura del “Filo”, interviste a scrittori mugellani e non. E alcune di queste le farà dal vivo anche all’Ingorgo Letterario, che si terrà il 23 e 24 novembre a Villa Pecori Giraldi.
Così si comincia, e il primo autore intervistato è Valerio Aiolli.
Penso che ogni scrittore abbia il suo personalissimo metodo di lavoro. Da scrittore sono incuriosito di sapere quello dei miei colleghi.
Inauguro questa nuova rubrica ponendo alcune domande a Valerio Aiolli. Il suo romanzo Nero Ananas (Voland) è arrivato nella dozzina finalista del Premio Strega di quest’anno. Sabato 23 novembre, alle 18.00, presenterà il suo libro a Villa Pecori Giraldi a Borgo San Lorenzo in occasione dell’Ingorgo letterario.
Cos’è per te l’ispirazione (se esiste)? Esistono tre tipi di ispirazione, per quanto mi riguarda. Il primo è ricorrente, è una generica “propensione alla scrittura”, che scatta dopo un periodo di latenza: è come se iniziassero fisicamente a prudermi le mani (un po’ mi prudono) e sento l’assoluto bisogno di sedermi e ricominciare a scrivere. Il secondo dura un attimo: è l’attimo in cui intravedo la natura e la struttura della storia a cui stavo mentalmente lavorando già da un po’. Il terzo avviene quando l’equilibrio psicofisico tra me e ciò che sto scrivendo è calibrato al punto da produrre come in un film interiore immagini e pensieri che si trasformano automaticamente in parole da scrivere. Tutti gli altri giorni, si suda.
Hai un metodo di scrittura? Se sì, è cambiato negli anni? Ho quasi sempre scritto a casa, di pomeriggio, per la principale ragione che di mattina ho sempre avuto un altro lavoro. Spesso scrivo una prima stesura a penna, soprattutto quando non ho ancora ben chiara la forma e la struttura di ciò che sto scrivendo. A volte invece procedo direttamente sul computer.
Hai dei rituali di preparazione alla sessione di scrittura? Mi porto sulla scrivania una tazzina di caffè e mi accendo un mini-sigaro. Un tempo me ne fumavo tre a pomeriggio, oggi mi limito al primo.
Qual è l’autore che più ti ha influenzato? Non sono in grado di rispondere a questa domanda. Amo autori diversissimi tra loro, credo di aver subito influenze multiple. Per limitarsi a “Nero ananas”, posso indicare come autore di riferimento Don DeLillo, ma vai a sapere quali altri autori ho portato nel libro.
Che libro stai leggendo? Ne sto leggendo due. “L’archivio dei bambini perduti” di Valeria Luiselli (La Nuova Frontiera) e “La verità su Amedeo Consonni” di Francesco Recami (Sellerio).
Andrea Tagliaferri (1988) è laureato in filosofia e vive in Toscana. Ha un blog dal 2011 (link qui) da cui è nato un testo sperimentale dal titolo L’astronauta perduto (Eclettica Edizioni, 2018). Divide la sua vita tra l’insegnamento e il lavoro nella bottega di famiglia. Scrive per blog e riviste letterarie.
Link ai profili social:
https://www.facebook.com/astronauta.perduto
https://www.instagram.com/astronautaperduto/
https://twitter.com/Astronautaperdu
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 6 novembre 2019
Pingback: Scrittore intervista scrittore. Andrea Tagliaferri con Simone Innocenti
Pingback: Scrittore intervista scrittore. Andrea Tagliaferri con Leonardo Gori
Pingback: Scrittore intervista scrittore. Andrea Tagliaferri con Luisanna Messeri
Pingback: Scrittore intervista scrittore. Andrea Tagliaferri con Roberto Venturini