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“Spostamenti di popolazioni tra guerra e dopoguerra” conferenza a Firenzuola

Il “treno della vergogna”

FIRENZUOLA – L’associazione Cittadini per la difesa del Santerno, all’interno del progetto “Memoria per la pace”, con il patrocinio del Comune ed il contributo del Banco Fiorentino, organizza una conferenza “Spostamenti di popolazione sul confine orientale tra guerra e dopoguerra” venerdì 18 maggio alle ore 21.00 nella sala consiliare di Firenzuola. L’evento rappresenta un’occasione importante per affrontare quella parte, a lungo ignorata, della storia del nostro Paese relativa alle popolazioni dell’Alto Adriatico. Apre il dibattito il sindaco Claudio Scarpelli. Due parole sugli altri relatori.

I reparti della IV Armata dell’Esercito popolare di Liberazione della Jugoslavia, tra cui il IX Korpus sloveno, entrano a Trieste il 1 maggio 1945

Gloria Nemec, docente e ricercatrice di storia sociale, ha lavorato sul campo dei processi collettivi e di formazione delle memorie nella zona alto-adriatica, autrice di svariate pubblicazioni sul lavoro industriale, tra fascismo e anni ’70; sulle memorie femminili di frontiera; sulle dinamiche dell’internamento manicomiale sulle popolazioni coinvolte nell’esodo dall’Istria; sulla formazione della minoranza italiana nei territori ceduti; sulle ridefinizioni sociali e comunitarie dall’una e dall’altra parte del confine orientale nel secondo Novecento.

Giovanni Contini Bonacossi è stato fellow del King’s College (Cambridge, UK) nel 1981-1984, ha insegnato storia contemporanea presso la Tokyo University nel 2001 ed è stato Regents’ fellow di Ucla (Università della California, Los Angeles) nel 2006. Autore di numerose pubblicazioni, direttore della sezione Archivi Audiovisivi della Soprintendenza Archivistica della Toscana. Dal 2006 al 2012 ha insegnato alla Sapienza, Roma.

Ermanno Smulevich è membro di una famiglia ebraica proveniente da Fiume, che, a partire dal 1940, fu internata in Italia, prima nel campo di Campagna (SA), poi nei comuni di Firenze e Prato, infine nascosta nel territorio di Firenzuola, aiutata e salvata dalla famiglia Matti.

 

 

© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 8 maggio 2018

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