“Stazzema”, per ricordare. La scultura di Giuliano Vangi esposta a Sant’Anna

Foto di Giovanni Ricci Novara
MUGELLO – Il corpo immobile, nudo, e proteso, con le grandi mani che raccolgono un bimbo inerte. Nel torace concavo si apre un vuoto in corrispondenza delle braccia che trasportano il fanciullo.
Si chiama “Stazzema” ed è la statua in bronzo dell’autore Giuliano Vangi, esposta nei locali del Museo Storico della resistenza di Sant’Anna fino al 30 settembre. “Ho ideato e realizzato per me quella statua, dieci anni fa – racconta Vangi a Repubblica – Avevo visitato i luoghi, ascoltato i racconti, letto le pagine sull’eccidio dei bimbi, delle madri, del prete. Non potevo, non reagire”.

Foto di Giovanni Ricci Novara
Un bronzo di cento chili, alto un metro e novantadue, agile nell’esprimere la disperata invocazione. Un monito a spogliare retorica e a rinnovare sconforto e coraggio. “La feci per me -continua Vangi – Questa scultura ha girato per diverse mostre, non solo in Italia, ma credo che Sant’Anna possa essere la sua dimora definitiva. Se me lo chiedessero, sarei disposto a regalarla al cordoglio delle vittime, agli impegni futuri di questo museo e di quanto rappresenta”.

Foto di Nicola Gnesi
E Giuliano Vangi, novant’anni, non si ferma qui. “Ci vedremo al MART di Rovereto il prossimo 11 marzo, una mostra personale, allestimento di Mario Botta”.
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 14 agosto 2021