
MUGELLO – Nel suo nuovo libro, “Frammenti di vita quotidiana” (Edizioni Il Filo, 2025), Bruno Becchi raccoglie le poesie scritte negli ultimi anni, parte delle quali uscite sul Filo, e parte invece fino ad oggi inedite. Questa pubblicazione è frutto di un’attività, per così dire più marginale dell’autore, noto soprattutto per la sua produzione di carattere storico. Tra i suoi campi di interesse scientifico ricordiamo infatti l’età risorgimentale, la storia del socialismo e del Partito d’azione, la classe dirigente italiana dal fascismo ai nostri giorni, don Lorenzo Milani e l’esperienza di Barbiana.
E allora, gli chiediamo, a cosa si deve questo tipo di produzione?
“L’idea iniziale è nata, direi, per gioco, per voglia di divertirmi. Del resto, sia per formazione, sia per professione, sia forse per indole, ho una certa dimestichezza con le parole e quindi mi è venuto spontaneo il pensiero di baloccarmi con esse. Poi, come spesso accade quando ci si diverte, ci si prende gusto, ed io ho dedicato una parte dei miei momenti liberi – soprattutto in estate o durante le vacanze di Natale o nei giorni di festa – a scrivere versi”.
Fin dall’inizio hai scritto pensando di renderli pubblici?
“Decisamente no! La mia formazione è di carattere storico, non rigorosamente letterario. Consapevole di questo ho cercato di maneggiare le parole con grande cura e delicata attenzione, quasi fossero cristalli avendo paura che mi cadessero “nel banale” e si rompessero in mille pezzi. Mi sentirei di dire, rimanendo nella metafora, che le parole, proprio come il vetro cristallino, nella loro trasparenza e nella loro consistenza, permettono di vedere al di là dell’immagine, ma possono anche tagliare e far male, se brandite come un’arma, e frantumarsi e perdere di valore se usate in maniera impropria e volgare”.
E allora perché hai deciso di pubblicare le tue poesie?
“Ѐ vero, l’uscita delle mie poesie, molte delle quali hanno visto la luce proprio su Il Filo, sembra una contraddizione rispetto a quanto ho appena detto. Coerenza avrebbe voluto che fossero rimaste nel cassetto della mia scrivania. Ma, proprio come dice Umberto Eco, con la sua geniale ironia, ‘solo la lista della spesa è scritta per essere letta solo da chi la scrive’, ho cominciato a pensare che forse potevano essere lette non solo da me, ma anche da altri. Così le ho fatte leggere prima di tutti ai critici più severi di quanto scrivo, i miei figli e mia moglie, i quali – bontà loro! – hanno mostrato di apprezzare! Ne ho parlato quindi con il direttore, Paolo Guidotti, ed in accordo con lui, ho cominciato a proporle ai lettori del nostro periodico. Le sollecitazioni successive degli amici a riunirle in un volumetto è stato il motivo che ha portato al passo successivo. Un libro, questo appena uscito, impreziosito anche da alcune foto di quadri di Elena Bindi, un’amica ed un’artista artisticamente molto sensibile, che ha ottenuto già vari riconoscimenti di carattere nazionale ed internazionale”.
In sintesi e per chiudere la nostra intervista, cosa rappresenta per te la poesia?
“Come scrivo nella Premessa al libro, la poesia è qualcosa di necessario perché permette di volare alto sulla realtà così da poterla vedere meglio. Dunque, quando la poesia è vera ed autentica, è uno straordinario strumento di conoscenza attraverso il bello!”
Per informazioni sull’acquisto telefonare al numero 3332120857

© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 22 Giugno 2025