• Italiano
  • Home
  • News
  • Le Arti
  • Storia e storie
  • Personaggi
  • Palazzi e chiese
  • Opere
  • Scienza e tecnica
  • Mugello da salvare
  • Libri
    • Gli Autori
    • Lo Scaffale
  • I collaboratori
ULTIMI INSERIMENTI
Pieve di San Pietro a San Piero a Sieve – Lapide
Pieve di San Pietro a San Piero a Sieve – Vetrate e affresco
Pieve di San Pietro a San Piero a Sieve – Busto della Vergine Maria
Pieve di San Pietro a San Piero a Sieve – Crocifisso ligneo
Pieve di San Pietro a San Piero a Sieve – Fonte Battesimale (Giovanni Della Robbia), sec. XVI
Pieve di San Pietro a San Piero a Sieve – Santi Antonio da Padova, Bonaventura da Bagnoregio e Domenico, sec. XVIII
Pieve di San Pietro a San Piero a Sieve – Altare maggiore, sec. XVIII
Pieve di San Pietro a San Piero a Sieve – Antonio Berti, Annunciazione, sec. XX
Pieve di San Pietro a San Piero a Sieve – Corpo di San Vincenzo Martire
Oratorio della Compagnia di Santa Maria Assunta

Gli ospedali di Firenzuola

La chiesa di Sant’Antonio all’inizio del 900

FIRENZUOLA – In seguito all’apertura della strada del Giogo avvenuta nel 1361, costruita per consentire un traffico più agevole per persone e merci rispetto alla scomoda via dell’Osteria Bruciata, si sentì l’esigenza di dotare la terra nuova di Firenzuola di ospedali al servizio dei viaggiatori e dei pellegrini; questi erano luoghi in cui la somministrazione di cure mediche era marginale, e il cui il compito principale era quello prestare accoglienza e alloggio a chi percorreva quelle strade che erano, al tempo, assai disagevoli e malsicure. Nel 1569, come appare dagli atti della visita pastorale di Alessandro dei Medici, erano tre gli ospizi all’interno delle mura.

La mappa settecentesca dell’ospedale di San Jacopo

Uno era l’ospedale di San Francesco, fondato nel 1450 e poi annesso al convento dei Servi di Maria, e del quale parlerò in altra occasione. Vi era poi la chiesa di Sant’Antonio Abate con annesso ospedale, fondati e gestiti dall’ordine di Sant’Antonio di Vienne, nato in Francia alla fine dell’XI secolo, che inizialmente si dedicava a curare gli ammalati di ergotismo, malattia chiamata popolarmente Fuoco di Sant’Antonio, e che poi si dedicarono più in generale all’assistenza dei viaggiatori. Questo ospedale sorgeva dove ora è l’omonima piazza; nel 1478 risulta dipendente dalla precettoria toscana di Sant’Antonio, che gestiva numerosi luoghi di sosta lungo le vie principali. Nel 1569 l’ospedale “assai grande e imbiancato” risulta affittato per 100 scudi ad Agostino Sagri, che evidentemente sovrintende alla sua gestione. Nel 1775 il Granduca Leopoldo soppresse l’ordine e fece confluire i suoi beni in quelli della Compagnia del Bigallo, che successivamente lo mise in vendita. Nel 1847 risulta essere proprietario Francesco Carli.

La chiesa e gli annessi furono demoliti ai primi del novecento, insieme ad alcune porzioni di mura, per l’apertura di nuove strade all’interno del castello. Prima della demolizione i locali furono utilizzati, dalle suore Stabilite, che ne presero possesso nel 1903 e dove aprirono anche una piccola scuola di ricamo. Del complesso di Sant’Antonio non abbiamo purtroppo nessuna immagine, salvo una foto della chiesa pubblicata da Stefano Casini nel suo dizionario di Firenzuola. L’Ospedale di San Jacopo sorgeva nei pressi della Porta Bolognese. Fu costruito, secondo talune fonti, intorno al 1361. Nel cinquecento aveva già perso d’importanza, anche per l’apertura nel paese di diverse locande (Stefano Casini ne elenca almeno sei in attività nel 1543), tanto che conservava per i viaggiatori solo due letti per gli uomini e uno per le donne.

Nel XVIII secolo, quando la via perse d’importanza per l’apertura del nuovo tragitto della Futa, passò in commenda alla chiesa di San Jacopo in Campo Corbolino di Firenze, tenuta dai Cavalieri di Malta. L’unica fonte iconografica è una mappa dell’inizio del settecento, conservata all’Archivio di Stato di Firenze, che testimonia come già all’epoca fosse utilizzato anche come osteria.

 

Sergio Moncelli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 5 Giugno 2022

Print Friendly, PDF & Email
About the Author
Previous Story

Castelli Ubaldini – Capitolo V “Caprile e Carpino”

Next Story

Il fonte battesimale di Tito Chini presentato al pubblico dopo il restauro

Related Posts

0

A Firenzuola si inaugura R/Esistenze, personale fotografica di Giancarlo Barzagli

Posted On 04 Giu 2022
, By Irene De Vito
0

Pietramala e i suoi “terreni ardenti”

Posted On 15 Mag 2022
, By Irene De Vito
0

La chiesa di San Piero Santerno

Posted On 15 Mag 2022
, By Irene De Vito
0

A Firenzuola s’inaugura il tabernacolo della quinta stazione della Via Crucis di San Piero Santerno

Posted On 06 Mag 2022
, By Irene De Vito

Leave a Reply Annulla risposta

*
*

© Il Filo 2013 CF/P.IVA 05160370481 - Informazioni sul copyright
Web project by Polimedia - Siti che funzionano