Le interviste dell’Ingorgo: a tu per tu con Alessio Caccia
BORGO SAN LORENZO – Anche se si è spostato tutto on line, l’Ingorgo letterario non perde il suo fascino di festival del libro e degli autori. Proseguiamo la conoscenza degli scrittori che si susseguiranno nelle dirette Facebook. Questa volta Andrea Tagliaferri ha intervistato Alessio Caccia che sabato 31 ottobre alle 16.00 presenterà il suo ultimo libro, intervistato dall’attore e regista Marco Paoli.
Alessio Caccia nasce a Napoli il 30 giugno 1989; trascorre i primi anni di vita tra la province di Arezzo e di Terni, fino a trasferirsi definitivamente a Figline Valdarno, nel fiorentino, dove vive dal 1995. Dopo essersi diplomato come geometra, ma più predisposto verso le materie letterarie, si è dedicato per conto suo alla scrittura, dando sfogo alla propria creatività.
Cos’è per te l’ispirazione (se esiste)? L’ispirazione è quel pensiero improvviso, dettato da una visione o da un’esperienza vissuta, che mi induce a creare nella mia mente uno scenario; da lì il tutto si evolve in più immagini, che si originano e si muovono nella mia testa.
Hai un metodo di scrittura? Se sì, è cambiato negli anni? Per quanto riguarda i romanzi cerco di descrivere gli scenari in maniera abbastanza dettagliata, pur lasciando sempre libertà al lettore di poter eventualmente decidere cosa vedere: dettagli sì, ma non troppi. Nelle poesie o nelle riflessioni che scrivo quasi quotidianamente, lascio parlare il mio animo, a detta di molti, “molto sensibile”.
Dove scrivi? Scrivo i romanzi esclusivamente a casa, col mio vecchio PC, a cui sono molto affezionato. Le riflessioni e le poesie, invece le scrivo ovunque, in quanto esse, per me, sono imprevedibili.
Hai dei rituali di preparazione alla sessione di scrittura? In base a ciò che devo narrare mi documento il tempo necessario: settimane, giorni o mesi. Appena so di sapere, comincio la mia opera.
Ti imponi un numero di battute o raccogli quello che viene? Ci sono giornate dove scrivo moltissimo, magari dieci pagine piene, e giorni dove invece ne compongo solo una o due: compenso piano piano.
Qual è l’autore che più ti ha influenzato? Non essendo un gran lettore, posso solo dire che da piccolo R. L. Stine mi ha accompagnato molto nella mia crescita.
Che libro stai leggendo? “I gigli non parlano” di una cara amica, Claudia Alessi.
Andrea Tagliaferri
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 30 Ottobre 2020